La Nuova Sardegna

Sassari

Estate boom all’Asinara: 60mila visitatori

di Gavino Masia
Estate boom all’Asinara: 60mila visitatori

Presenze azzerate fino a maggio, poi la ripartenza. Crollo degli stranieri compensato dai sardi

08 novembre 2020
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PORTO TORRES. Nonostante l’emergenza sanitaria abbia fortemente condizionato a livello nazionale e regionale tutte le attività turistiche, il Parco dell’Asinara è riuscito a chiudere l’anno 2020 con un bilancio di 60mila i visitatori nei mesi estivi. Grazie alle elaborazioni della società Eager di Sassari, azienda specializzata nel settore turistico, sono emersi i primi numeri, condizionati dall’impatto del Covid-19 solo nei primi mesi di primavera.

Si registra infatti un azzeramento delle presenze sino a maggio 2020, e niente visite scolastiche che mediamente portavano circa 5mila ragazzi di scuole di ogni ordine e grado. Un numero più contenuto di visitatori nei mesi di giugno e sino ai primi giorni di luglio, con visite maggiormente concentrate nei fine settimana.

Da metà luglio sino a metà settembre si sono invece registrate presenze anche superiori rispetto agli anni passati, che hanno permesso di far respirare in termini economici i bilanci delle aziende impegnate nel Parco dell’Asinara, per lo più cooperative e ditte individuali. I visitatori stranieri nel totale sono stati meno della metà rispetto agli anni trascorsi, passando da un 20 per cento a un 9 per cento, ma la loro assenza è stata ampiamente compensata dai visitatori italiani, per gran parte sardi.

Per quanto riguarda la visita all’interno dell’isola, le aree maggiormente frequentate sono risultate il centro delle tartarughe marine, i centri di educazione ambientale di La Reale e l’Osservatorio della memoria di Cala d’Oliva. Tra i sentieri, i preferiti dai visitatori sono stati quello natura di La Reale, il sentiero dell’asino bianco, di Cala dei Ponzesi, del granito e quello dell’acqua. È stata inoltre svolta un’indagine sul livello di soddisfazione dei visitatori su un campione di 200 questionari compilati: i servizi di maggiore gradimento sono risultati le visite con i fuoristrada, con i centri di immersione e con il trenino. Bene anche le attività di noleggio di auto elettriche e di biciclette.

Qualche criticità è stata evidenziata invece nell’offerta del pernottamento e della ristorazione. «Sulla comunicazione – dice la responsabile della ricerca, Marta Meleddu del dipartimento di Economia dell’università di Sassari – il Parco nazionale e l’Area marina protetta, grazie alle nuove iniziative promosse nelle piattaforme digitali, è riuscito a guadagnare una importante visibilità nei principali social network, facebook e instagram. Mentre risultano ormai poco efficaci le fonti informative più tradizionali, come i materiali pubblicitari cartacei. In generale la visita nell’isola dell’Asinara ha soddisfatto molto positivamente il 75 per cento dei visitatori intervistati, dato confermato anche dall’intenzione di rivisitare il Parco per il 92 per cento del campione».

La maggioranza dei visitatori, l’85 per cento, è attratto dalla possibilità di poter visitare un luogo dalla natura selvaggia, mentre sono state molto meno apprezzate le aree carcerarie e archeologiche che hanno risentito maggiormente delle restrizioni. Altro dato importante quello dei visitatori disponibili a pagare il contributo di sbarco introdotto dal Comune, purché i soldi vengano utilizzati per preservare l’ambiente e per finanziare progetti ecoturistici.

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