La Nuova Sardegna

Sassari

«Il cantiniere quel giorno fu troppo imprudente»

«Il cantiniere quel giorno fu troppo imprudente»

La tragedia alle Tenute Delogu, l’avvocato del titolare: la vittima non usò neanche la maschera antigas

19 novembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Un processo che rappresenta una tragedia. Un evento che nessuno ha voluto, non lo ha voluto chi non c’è più e nemmeno chi c’è ancora».

L’avvocato Nicola Lucchi esordisce così nella sua arringa in qualità di difensore (insieme al collega Paolo Mele) di Piero Delogu, titolare delle Tenute omonime dove tre anni fa morì l’agrotecnico sassarese Paride Meloni, di 46 anni. L’uomo, che da più di vent’anni lavorava per quell’azienda vinicola, era deceduto dopo aver respirato i gas di fermentazione del mosto messo a riposare in uno dei silos della Tenuta che si trova a pochi chilometri da Alghero.

Salire sul tetto dei silos, secondo l’avvocato Lucchi, fu un gesto «di negligenza assoluta da parte del lavoratore». Ma il legale difensore ha elencato anche altre condotte non prudenti che l’agrotecnico avrebbe tenuto quel giorno: «Non indossava la maschera antigas, necessaria in quell’ambiente dove stava operando, non usò l’imbragatura e volle fare tutto da solo, tanto che mandò via altri lavoratori che erano presenti in quel momento». Tutto, per il legale, farebbe propendere per una tragedia imprevedibile e imprevista. Lucchi ha sottolineato come lo stesso pubblico ministero Angelo Beccu (che ha chiesto la condanna dell’imputato a un anno e 4 mesi di reclusione, pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale) nella sua discussione avrebbe evidenziato la condotta negligente della vittima. Paride Meloni non avrebbe in sostanza dovuto avventurarsi senza precauzioni attraverso quel chiusino – aveva detto il sostituto procuratore – e quella imprudenza gli costò la vita. Aggiungendo anche che «Piero Delogu ha dimenticato che la sicurezza sul luogo di lavoro non può essere affidata alla sola iniziativa del lavoratore». A metà gennaio la sentenza. (na.co.)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative