La Nuova Sardegna

Sassari

Raid al centro screening rubato materiale sanitario

di Barbara Mastino
Raid al centro screening rubato materiale sanitario

Ittireddu, quattro giovani sono stati denunciati dai carabinieri: due sono minori Il sindaco Campus li ha convocati in consiglio comunale: i ragazzi si sono scusati 

01 dicembre 2020
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ITTIREDDU. Una bravata, probabilmente mossa dalla noia ma che ha avuto un impatto gravissimo sulla comunità, quella compiuta nei giorni scorsi a Ittireddu da quattro giovanissimi, introdottisi nella notte nei locali dell’ex plesso scolastico da dove è stato anche rubato materiale sanitario. Materiale che era presente perché la ex scuola “Gavino Cherchi”, attualmente in uso all’archivio memorialistico della Sardegna “Ammentos” funziona come Centro multifunzionale comunale ed è sede dello screening antigenico sulla popolazione che il Comune di Ittireddu ha attivato nelle scorse settimane e che sino a questo momento ha consentito di sottoporre a test più di 300 abitanti del piccolo paese del Logudoro (che ne conta circa 500). Dopo la scoperta del blitz e della conseguente devastazione, è stata immediata la chiamata ai carabinieri della stazione che - coadiuvati dai colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Ozieri - hanno avviato le indagini acquisendo come prima cosa le immagini del sistema comunale di videosorveglianza e contestualmente sentendo eventuali testimoni. Le indagini hanno consentito di risalire agli autori del raid, quattro ragazzi - di cui due minorenni - di un paese vicino, che una volta rintracciati hanno subito confessato. Ha voluto sentirli anche il sindaco Franco Campus, che li ha convocati in municipio per una “ramanzina” davanti al consiglio comunale riunito per l’occasione. «I ragazzi si sono dimostrati pentiti del loro gesto - ha detto il sindaco Campus - e si sono messi a disposizione del Comune anche per eventuali iniziative di pulizia e risistemazione dei locali. In conseguenza di questo loro sincero pentimento stiamo valutando se ritirare la denuncia che avevamo fatto subito dopo i fatti». Il Comune aveva segnalato quanto accaduto, nella piena consapevolezza che gli autori sarebbero potuti essere ragazzi del posto «anche se ci sembrava strano - dice Campus - perché di solito nella nostra comunità atti del genere non capitano. Ma questo non ci ha fermati, e sapere in seguito che si è trattato invece di ragazzi di un paese vicino non ha tolto nulla al nostro dispiacere per un atto clamoroso senza spiegazione ma che ha provocato un danno più morale che economico».

I ragazzi sono stati denunciati alla procura della Repubblica - ordinaria e per i minorenni - di Sassari per furto aggravato in concorso, nonostante la loro confessione e la restituzione di alcuni oggetti rubati. Perché scuse a parte, la responsabilità resta, ed è resa più grave dal danneggiamento di materiale sanitario in questo periodo di estrema emergenza nel quale il Comune di Ittireddu sta investendo risorse per lo screening alla popolazione. Attività che continua, fa sapere il sindaco, che informa che il Comune ha già acquistato altri 400 test che saranno consegnati al medico di base per i futuri tracciamenti.

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