La Nuova Sardegna

Sassari

Progetto Luna e Sole la Maspa ci riprova

di Giovanni Bua
Progetto Luna e Sole la Maspa ci riprova

Ritirato il piano col megamarket fronte strada: «Siamo pronti a ripartire da capo» Evitata la scivolosa discussione in Consiglio. Corda: «Troppe strumentalizzazioni»

04 dicembre 2020
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SASSARI. Luna e Sole, si ricomincia. Ieri mattina la Maspa, l’impresa cagliaritana che dal 2018 cerca di mettere in piedi un corposo intervento nell’area di un ettaro e mezzo di proprietà delle “Pie sorelle educatrici di San Giovanni Evangelista” ha ufficialmente ritirato il suo progetto, cassato l’altro ieri in commissione Urbanistica e pronto a essere bocciato nella seduta del consiglio comunale di ieri. E si è detta pronta a riprogettare l’intervento, che prevedeva tra le altre cose un supermercato di circa 2mila metri quadri fronte strada, «in totale condivisione con l’amministrazione». A darne notizia in apertura di seduta il sindaco Campus che ha ritirato la pratica.

Un bel sospiro di sollievo per la maggioranza di Palazzo Ducale, che da una parte evita l’ennesima scivolosa discussione in aula, e dall’altra, nonostante la porta sbattuta in faccia con una certa veemenza all’impresa cagliaritana, potrebbe non perdere nemmeno l’investitore. Certo, andrà rispettata la scheda norma originale, quella approvata nel Puc 2014, che prevede la realizzazione sia di superfici residenziali che commerciali, ma che colloca la zona verde da lasciare a disposizione pubblica fronte strada, nella zona di pregio all’angolo tra via Luna e Sole e via degli Astronauti, dove la Maspa aveva invece spostato la media struttura di vendita.

Il lavoro tecnico dunque riparte. E la ricucitura politica anche. Con l’assessora Alessandra Corda che chiarisce la sua posizione, sembrata nel doppio passaggio in commissione (la prima andata a vuoto per mancanza di numero legale, la seconda nella quale sul progetto è stato espresso parere negativo) favorevole al progetto Maspa. «C’è stata una grande confusione – spiega – e alcune strumentalizzazioni. La presentazione della pratica in commissione era dovuta, in quanto il progetto rispettava tutti i parametri tecnici previsti. Questo non presupponeva nessun giudizio di merito sull’intervento, ma solo la necessità che la pratica fosse votata e portata in Consiglio, deputato ad esaminarla da un punto di vista squisitamente politico. Per questo ho insistito, nella prima seduta, per far rientrare i consiglieri in aula. Per questo il sindaco è intervenuto nella seconda seduta, per meglio spiegare questo passaggio. Il privato ha il diritto di fare le sue proposte, il Comune ha il dovere di dare risposte, positive o negative che siano. Il non rispondere può causare danni enormi». Nessuna diversa visione con il sindaco insomma: «Il dialogo con l’impresa, spesso aspro, va avanti dal nostro insediamento E le proposte fatte finora non sono mai piaciute all’amministrazione. La contrarietà del sindaco è anche la mia. Chiaramente non su problemi tecnici, altrimenti la pratica non avrebbe passato il vaglio degli uffici, ma su valutazioni riguardo all’interesse pubblico dell’intervento. Detto questo non posso che accogliere l’intenzione dell’impresa di riprogettare l’intervento seguendo le prescrizioni della scheda norma, che è bene ricordare che è stata approvata nel Puc del 2014 e non da questa amministrazione».

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