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Sassari, sgomberata cantoniera occupata

Sassari, sgomberata cantoniera occupata

Nell’immobile di via Caniga da oltre un mese si era insediata una famiglia arrivata dall’Oristanese

11 dicembre 2020
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SASSARI. Da quando è stata dismessa, la sua storia è stata fatta - a più riprese - di occupazioni abusive e sgomberi più o meno complicati. Anche perchè non è mai facile mettere sulla strada nuclei familiari (tra l’altro numerosi e con la presenza di bambini piccoli) che per un po’ di tempo si erano illusi di averla trovata una casa. Non una villa di lusso, ma una struttura con un tetto e capace di accogliere tutti.

La casa cantoniera dell’Anas di via Caniga che di recente era stata occupata da una famiglia arrivata dalla zona dell’oristanese è stata sgomberata ieri mattina dagli agenti della polizia locale di Sassari che hanno dato esecuzione a un provvedimento dell’autorità giudiziaria. All’operazione hanno collaborato anche operatori dell’Anas e i Servizi sociali del Comune di Sassari (per via della presenza di minori e quindi della necessità di assicurare tutte le garanzie che si rendono necessarie in situazioni simili). Nel corso degli accertamenti, gli agenti della polizia locale hanno accertato che il gruppo di persone per entrare nella casa cantoniera aveva manomesso i sigilli apposti nell’estate del 2019 (in occasione di un altro sgombero) ed erano state attivate le utente idriche ed elettriche con allacci abusivi, una condizione che sarà motivo di ulteriori problemi con denunce di carattere penale.

L’operazione di sgombero - che è cominciata ieri di prima mattina - è andata avanti per diverse ore e si è conclusa solo nel primo pomeriggio con l’apposizione di nuovi sigilli.

Gli operai dell’Anas hanno anche provveduto a murare gli accessi (porta e finestre) per rendere più problematica una nuova occupazione che - come dimostrano i fatti - è già avvenuto in un paio di occasione nel 2017 e nel 2019.

L’immobile, dimesso da tempo, era sotto sequestro penale, un mese fa erano stati violati i sigilli e una famiglia (arrivata da Laconi) lo aveva rioccupato. Sistemate anche le utenze che in realtà non avrebbero avuto ragione di esistere considerata l’occupazione abusiva. Il magistrato ha disposto il nuovo sgombero e l’apposizione dei sigilli. Una volta completata la fase di sgombero e di identificazione di tutti i presenti, i nuclei familiari sono stati messi nelle condizioni di ripartire e hanno rappresentato la volontà di ritornare nel comune di provenienza.

Quella rilevata a Caniga è solo una delle tante situazioni che mettono in evidenza l’emergenza abitativa nel territorio e in Sardegna. Le case cantoniere dismesse sono diventate tra gli obiettivi maggiormente presi di mira da chi si trova in condizioni di disagio e si mette alla ricerca di un alloggio. Non sono certo degli alberghi a quattro stelle, ma sicuramente più accoglienti di campi sosta e altri luoghi all’aperto dove vengono confinate (in condizioni spesso di incompatibilità) famiglia rom numerose e con parecchi bambini. É una storia che si ripete. (r.cr.)

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