Riconversione industriale il Cips farà da infopoint
di Gavino Masia
Dopo l’accordo dello scorso agosto con Governo e Regione parte il progetto Ventidue milioni di euro per sviluppare investimenti nella bioeconomia
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PORTO TORRES. Il Consorzio industriale provinciale di Sassari curerà il punto informativo per i progetti di riconversione e riqualificazione delle zone industriali di Porto Torres e Sassari. Lo scorso 10 agosto è stato infatti sottoscritto un accordo di programma proprio per l’attuazione del progetto, che in questa prima fase dispone di una dotazione finanziaria di 22 milioni di euro: 20 stanziati dal ministero dello Sviluppo economico, a valere sull’intervento nazionale della legge 181/89, e 2 milioni finanziati dalla Regione a titolo di cofinanziamento. Risorse destinate allo sviluppo dell'area interessata e a dare nuova linfa alle iniziative imprenditoriali sul fronte della destinazione della tipologia di imprese e della migliore localizzazione che consenta alle stesse imprese di operare al meglio delle loro potenzialità.
Per dare gambe e concretezza a questo Accordo si sono impegnati il ministero dello Sviluppo Economico, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, i ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, la Regione Sardegna, la Provincia di Sassari, il Comune di Porto Torres, il Comune di Sassari, l’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna e Invitalia. Il Consorzio industriale provinciale avrà in questa fase il ruolo di info point per tutti gli imprenditori che credono nel rilancio di questa parte del territorio e del suo tessuto industriale. E che faranno domanda per un bando che è partito lo scorso 15 dicembre e sarà valido fino al 15 marzo 2021. «Abbiamo sempre creduto che si dovessero attuare strumenti concreti per agevolare lo sviluppo e il rilancio delle nostre aree industriali – ricorda il presidente del Cips, Valerio Scanu – e i primi fondi a sostegno del progetto di riconversione e riqualificazione industriale sono un risultato importantissimo che darà slancio al territorio».
Il progetto, elaborato e coordinato da Invitalia, ha la finalità di promuovere gli investimenti nel settore della chimica verde e della bioeconomia, rafforzare il tessuto produttivo esistente, attrarre nuovi investimenti e sostenere il reimpiego dei lavoratori espulsi dal mercato produttivo. «Finalmente è operativo uno strumento tanto atteso quanto rivendicato in tutte le sedi istituzionali – aggiunge Scanu –, ma questo bando rappresenta solo il primo passo. Confidiamo infatti in ulteriori prossimi stanziamenti per rafforzare l’azione di rilancio definitiva che seguiremo da vicino, proseguendo nel nostro ruolo di accompagnamento e informazione a beneficio degli imprenditori che credono in questo percorso, ancor più carico di responsabilità ma nel contempo più stimolante». Sono stati previsti incentivi agli investimenti, politiche attive del lavoro, spazi localizzativi e servizi di informazione per agevolare le aziende nell’iter di istruttoria delle domande.
Per dare gambe e concretezza a questo Accordo si sono impegnati il ministero dello Sviluppo Economico, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, i ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, la Regione Sardegna, la Provincia di Sassari, il Comune di Porto Torres, il Comune di Sassari, l’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna e Invitalia. Il Consorzio industriale provinciale avrà in questa fase il ruolo di info point per tutti gli imprenditori che credono nel rilancio di questa parte del territorio e del suo tessuto industriale. E che faranno domanda per un bando che è partito lo scorso 15 dicembre e sarà valido fino al 15 marzo 2021. «Abbiamo sempre creduto che si dovessero attuare strumenti concreti per agevolare lo sviluppo e il rilancio delle nostre aree industriali – ricorda il presidente del Cips, Valerio Scanu – e i primi fondi a sostegno del progetto di riconversione e riqualificazione industriale sono un risultato importantissimo che darà slancio al territorio».
Il progetto, elaborato e coordinato da Invitalia, ha la finalità di promuovere gli investimenti nel settore della chimica verde e della bioeconomia, rafforzare il tessuto produttivo esistente, attrarre nuovi investimenti e sostenere il reimpiego dei lavoratori espulsi dal mercato produttivo. «Finalmente è operativo uno strumento tanto atteso quanto rivendicato in tutte le sedi istituzionali – aggiunge Scanu –, ma questo bando rappresenta solo il primo passo. Confidiamo infatti in ulteriori prossimi stanziamenti per rafforzare l’azione di rilancio definitiva che seguiremo da vicino, proseguendo nel nostro ruolo di accompagnamento e informazione a beneficio degli imprenditori che credono in questo percorso, ancor più carico di responsabilità ma nel contempo più stimolante». Sono stati previsti incentivi agli investimenti, politiche attive del lavoro, spazi localizzativi e servizi di informazione per agevolare le aziende nell’iter di istruttoria delle domande.