La Nuova Sardegna

Sassari

Scivolò con lo scooter Consorzio Zir condannato

di Nadia Cossu
Scivolò con lo scooter Consorzio Zir condannato

Un 60enne cadde per colpa di una chiazza d’olio su una strada di Predda Niedda L’uomo riportò gravi traumi. Il giudice: «L’ente è responsabile e deve risarcire» 

20 gennaio 2021
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SASSARI. Il Consorzio zona industriale Predda Niedda è responsabile dell’incidente nel quale rimase coinvolto, a luglio del 2014, un motociclista sessantenne di Sassari. Lo ha stabilito il giudice Paola Irene Calastri che ha condannato l’ente al risarcimento del danno subìto dal conducente della moto e al pagamento delle spese legali.

L’uomo scivolò in sella al suo scooter in un tratto della “strada 18” e riportò traumi molto gravi (alcuni permanenti) che resero necessario anche un intervento chirurgico. All’epoca fu accertato – e così era emerso anche dalla relazione della polizia locale del distaccamento di Li Punti che effettuò i rilievi dell’incidente – che a causare la caduta fu una chiazza di gasolio sull’asfalto. A promuovere la causa civile contro l’ente responsabile della manutenzione delle strade della zona industriale sono stati gli avvocati Gian Giacomo De Martini e Monica Alicicco che hanno tutelato il sessantenne ottenendo la condanna del Consorzio. Quest’ultimo, rappresentato dall’avvocato Paola Serra, ha sostenuto davanti al giudice della seconda sezione civile di non essere responsabile della strada urbana sulla quale si era verificato il sinistro e aveva quindi chiesto il rigetto della domanda di risarcimento. Facendo tra l’altro riferimento al “caso fortuito” e alla “prevedibilità” del pericolo che, in sintesi, avrebbe dovuto presupporre maggiore cautela da parte del motociclista. «Non ritiene il Tribunale – scrive il giudice nella sentenza – che la presenza di gasolio sul manto stradale, tale da determinare una scivolosità incontenibile, sia circostanza prevedibile dal conducente della strada, dovendo piuttosto considerarsi elemento idoneo a provocare la perdita di controllo del mezzo». Il giudice ha anche osservato come «gravi sul danneggiato l’onere di provare il nesso causale tra l’alterazione o la situazione di pericolo esistente sulla strada e il sinistro; raggiunta tale prova è onere del custode (il Consorzio ndc) dimostrare l’inidoneità della situazione a provocare l’incidente, o la colpa del danneggiato (...)».

In questo caso «l’onere di dimostrare che l’evento sia stato determinato da cause estrinseche ed estemporanee create da terzi e non eliminabili con immediatezza, non è stato assolto da parte del Consorzio». Oltretutto un testimone che aveva assistito alla caduta disse che il 60enne andava piano e che “la moto era scivolata da sola su una chiazza di gasolio o olio”. Per il giudice la responsabilità dell’incidente è quindi da attribuire all’ente che non curò la manutenzione della strada.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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