La Nuova Sardegna

Sassari

Ispettore della forestale non diffamò il comandante: assolto

di Nadia Cossu
Ispettore della forestale non diffamò il comandante: assolto

SASSARI. In una lettera inviata nel 2014 in via strettamente riservata al proprio superiore gerarchico (ossia il direttore del servizio ispettorato del corpo forestale e di vigilanza ambientale) e al...

06 febbraio 2021
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SASSARI. In una lettera inviata nel 2014 in via strettamente riservata al proprio superiore gerarchico (ossia il direttore del servizio ispettorato del corpo forestale e di vigilanza ambientale) e al responsabile del proprio sindacato, l’ispettore superiore Daniele Camba aveva evidenziato presunti comportamenti anomali del proprio comandante della stazione di Castelsardo, Daniele Perra. E, spiegando nella missiva in cosa consistevano questi “atteggiamenti anomali” indirizzati in particolare alla sua persona, aveva scritto la frase incriminata: «Questo suo comportamento denota un disagio psicologico, meritevole di segnalazione al medico del lavoro considerato anche il fatto che possiede un’arma».

Camba era stato denunciato per diffamazione e il giudice di pace lo aveva condannato a 1200 euro di multa e al pagamento delle spese processuali. L’ispettore, attraverso l’avvocato Giuseppe Mele ha impugnato la sentenza e il giudice d’appello lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato. L’avvocato Mele, infatti, richiamando una sentenza della Cassazione su un caso analogo che riguardava però l’Arma dei carabinieri, aveva messo in evidenza che «non integra il delitto di diffamazione la condotta di colui che indirizzi un esposto contenente espressioni offensive nei confronti di un militare all’autorità disciplinare in quanto in tal caso ricorre la generale causa di giustificazione di cui all’articolo 51 del codice penale, sub specie dell’esercizio del diritto di critica (...)».

Lo “scontro” tra i due aveva avuto origine da diversità di posizioni in merito a un’indagine in materia di rifiuti. Camba raccontò al giudice di esser stato caricato di incombenze, Perra si sarebbe lamentato in continuazione del suo operato e lo avrebbe messo in cattiva luce con i colleghi. Tanto che alla fine entrambi erano stati trasferiti per incompatibilità.

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