La Nuova Sardegna

Sassari

Bono, c’è la zona rossa ma vanno a bere al pub

di Luca Fiori
Bono, c’è la zona rossa ma vanno a bere al pub

I militari dell’Arma hanno sorpreso quattro avventori al bancone alle 22.30 Tutti sanzionati compreso il titolare del locale trovato aperto fuori orario

23 febbraio 2021
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BONO. Nel paese preoccupato dalla variante inglese del Covid c’è qualcuno che ha ancora il coraggio di andarsene al pub e continuare a stare al bancone e consumare alcolici ben oltre l’orario consentito.

I carabinieri della compagnia di Bono non volevano credere ai loro occhi quando due sere fa - durante un controllo per le vie deserte del paese - hanno notato che un pub in viale Italia, in pieno centro, era ancora aperto nonostante fossero le 22.30. Quando i militari sono entrati nel locale - che in condizioni normali avrebbe dovuto tirare giù la serranda alle 18 e con la zona rossa non aprire per niente - hanno trovato il titolare del pub e una dipendente intenti a somministrare bevande alcoliche a quattro avventori come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Per tutti sono scattate le sanzioni per violazione delle misure anticovid. Da sabato scorso a Bono è in lockdown totale per quattordici giorni, sino al 6 marzo, dopo la scoperta di cinque casi di variante inglese del covid.

Nel paese del Goceano il Coronavirus ha già colpito duramente e la scoperta dei nuovi casi di variante inglese ha creato grande sconforto nella comunità che ha pagato tantissimo in termini di contagi e limitazioni personali ma che, purtroppo, deve ancora tenere duro sino a quando questa emergenza non sarà solo un lontano ricordo.

La nuova ordinanza del sindaco Elio Mulas (che ha preferito non commentare la vicenda) prevede che fino al 6 marzo resteranno chiuse tutte le attività tranne tabaccai, giornalai, farmacie, parafarmacie e generi alimentari. Sarà vietato spostarsi se non per lavoro e studio o per motivi di salute.

Chiusi anche parchi, aree gioco, giardini pubblici e il cimitero, dove sarà consentita solo l’attività edilizia. Sospesa l’attività didattica in presenza, e serrande abbassate per bar e ristoranti che potranno però effettuare consegne a domicilio e stop al commercio ambulante. Eppure c’è qualcuno che neanche davanti all’emergenza riesce a resistere al richiamo del bancone.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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