La Nuova Sardegna

Sassari

Bono, domani e venerdì nuovo screening a tappeto

di Barbara Mastino
Bono, domani e venerdì nuovo screening a tappeto

Test per tutta la popolazione dopo la scoperta dei 5 casi della variante inglese Il sindaco Mulas conferma il lockdown e chiede ai cittadini il rispetto delle regole

24 febbraio 2021
2 MINUTI DI LETTURA





BONO. Campagna di screening a tappeto domani e venerdì a Bono per analizzare tutta la popolazione verificare se, oltre alla trentina di casi già accertati - in attesa dei referti che a poco a poco vengono analizzati dai laboratori accreditati - ci siano altri casi di Covid nel paese che tra i primi in Sardegna ha riscontrato dei contagi di variante inglese.

Il cluster di cinque casi è stato isolato, e al momento non sono state registrate altre persone affette dalle pericolosa mutazione del virus, ma l’allerta è altissima e ancora vige, sino al 6 marzo, la restrittiva ordinanza del sindaco Elio Mulas che impone un lockdown pressoché totale al paese, che conta 3500 abitanti. Sono aperti solo i negozi di beni di primissima necessità (e le farmacie, le edicole e i tabaccai, mentre le pasticcerie potranno solo lavorare all’interno in vista della preparazione dei dolci per Pasqua) e sono vietati gli spostamenti da e per il paese, le scuole sono in didattica a distanza e ci si può spostare anche dentro il paese solo per situazioni di estrema necessità. A far rispettare le disposizioni ordinanza sono chiamate tutte le forze dell’ordine (e nell’ordinanza del sindaco Mulas si chiamano in causa persino in nonni vigili e i carabinieri in congedo) ma occorre ancora un buon lavoro di convincimento per far capire alle persone che devono rispettare queste benedette regole. Lo si è visto nei giorni scorsi, quando i carabinieri della locale stazione e della compagnia hanno sanzionato il titolare di un locale, un suo dipendente e quattro avventori che bevevano allegramente all’interno del bar alle 22.30: non intorno 18, come a volte avvenuto nei paesi vicini, essendo le 18 l’orario di chiusura dei locali pubblici, ma ben oltre il coprifuoco dei posti “normali” di zona gialla, ovvero in barba non solo alle normali regole dei resto dell’isola ma anche, e soprattutto, all’ordinanza del sindaco, che ha imposto la zona rossa non certo per suo gusto ma per salvaguardare la salute dei propri concittadini.

Il sindaco Elio Mulas non ha voluto commentare questo specifico episodio, ma resta il fatto che certi comportamenti non possono che essere il segnale non tanto di una situazione di disagio, quanto piuttosto di una certa indifferenza al rispetto delle regole. Il primo cittadino, come i suoi colleghi dei centri vicini (e non solo), ha ribadito più volte l’importanza del rispetto delle regole di base per evitare i contagi - uso delle mascherine, distanziamento, igiene delle mani e del viso - e ovviamente del rispetto delle ordinanze, che non sono fatte per punire nessuno bensì per salvaguardare la salute della popolazione nel momento attuale e nel futuro.

In Primo Piano
Il dossier

Intimidazioni agli amministratori: nell’isola casi aumentati del 20 per cento

di Andrea Massidda
Le nostre iniziative