La Nuova Sardegna

Sassari

«Pagai perché temevo che i miei morissero»

di Nadia Cossu
«Pagai perché temevo che i miei morissero»

In aula la vittima di un finto cartomante: minacciò di uccidere me e mio figlio Romeno accusato di aver estorto 30mila euro a una donna. Ieri via al processo

24 febbraio 2021
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SASSARI. Ha raccontato nell’aula a porte chiuse le fasi di quell’inganno subìto da un uomo che aveva conosciuto nella sala d’attesa del pronto soccorso di Sassari. Lì l’imputato si trovava perché aveva accompagnato la mamma che aveva avuto un attacco di cuore. Si era evidentemente reso conto che la donna, con la quale aveva scambiato qualche chiacchiera, era la vittima perfetta per il suo piano diabolico. Una trappola nella quale lei, volontaria in un’associazione di soccorso, è caduta in pieno.

Lui, invece, è stato arrestato ad agosto dell’anno scorso dagli uomini della squadra mobile di Sassari al termine di una delicata attività di indagine.

Ieri mattina, davanti al collegio presieduto da Mauro Pusceddu, la vittima – che è parte civile nel processo con l’avvocato Luca Diaz – ha risposto alle domande del pm Mario Leo, del suo legale e degli avvocati Salvo Fois e Giuseppe Masala che difendono l’imputato.

Ha raccontato di quelle prime parole scambiate con l’imputato – di nazionalità romena ma da diverso tempo residente in città – che si era mostrato gentile, disponibile, premuroso. Avevano iniziato a frequentarsi ma un certo punto lui l’aveva convinta di essere nel bel mezzo di un influsso malefico che se non cancellato rapidamente avrebbe potuto causare seri problemi di salute a lei e alla sua famiglia. Per liberarsi di questo terribile malocchio avrebbe dovuto pagare. Non una ma più volte, perché bisognava far intervenire anche esperti di arti occulte che ovviamente chiedevano soldi in cambio. Sta di fatto che la donna nel giro di sei mesi avrebbe consegnato al suo “aguzzino” poco meno di trentamila euro. «La prima consegna è stata di 200 euro – ha raccontato – Gli avevo detto che avrei dovuto prendere la patente e mi disse che se gli avessi dato quei soldi ci avrebbe pensato lui». E poi le minacce con strumenti subdoli: «Se vuoi che tuo padre non muoia devi darmi i soldi» le avrebbe detto in un’occasione. Denaro che sarebbe servito per liberarla da quella opprimente ombra, e solo la cartomanzia avrebbe potuto funzionare. La donna ha riferito ai giudici di aver consegnato somme di denaro quotidianamente all’uomo, per il terrore che potesse uccidere lei, suo figlio e altri familiari. Non sapendo più dove trovare i soldi, fu persino costretta a usare il bancomat che le era stato affidato dalla suocera malata. L’imputato è anche accusato di un episodio di violenza sessuale che si sarebbe consumato in casa sua. Nella prossima udienza sarà sentito un ispettore della squadra mobile.

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