Putifigari saluta la “sua” farmacista
La dottoressa Giovanna Pisanu va in pensione dopo quasi 34 anni in paese
25 febbraio 2021
2 MINUTI DI LETTURA
PUTIFIGARI. Dopo quasi 34 anni, lunedì mattina gli abitanti di Putifigari non troveranno dietro il bancone il sorriso rassicurante della “loro” farmacista: la dottoressa Giovanna Pisanu, arrivata in paese nel luglio del 1987, andrà ufficialmente in pensione in questo fine settimana.
Originaria di Giave, si è laureata a Sassari e dopo dieci anni di lavoro nella farmacia del dottor Meloni, sempre a Sassari, ha vinto il concorso per Putifigari. Dove è diventata ben presto uno dei pilastri di una piccola comunità (poco più di 700 abitanti) che in questi giorni le sta riservando tantissime manifestazioni d’affetto: «Qui ho conosciuto tre generazioni – racconta –, ci sono persone che ho visto nascere e adesso hanno a loro volta figli. Al mio arrivo in paese tante persone anziane mi hanno accolto riservandomi una fiducia quasi incondizionata, venivano a chiedermi consigli anche dopo il consulto dal medico. E anche in queste settimane qualcuno mi ha chiesto: come faccio adesso che va in pensione? Ora che vado via, sono contenta di lasciare un paese vivo, che non soffre lo spopolamento: tanti giovani che lavorano a Sassari o Alghero hanno deciso di non andar via e rispetto a quando sono arrivata la popolazione è rimasta pressoché inalterata». Tra i ricordi più belli «i versi in rima che un poeta improvvisatore mi ha dedicato. È venuto in farmacia a declamare e mi sono commossa, ho chiesto alla famiglia di trascriverli ma non l’hanno fatto e purtroppo lui qualche mese fa è mancato improvvisamente: mi sarebbe piaciuto conservare quella poesia».
Originaria di Giave, si è laureata a Sassari e dopo dieci anni di lavoro nella farmacia del dottor Meloni, sempre a Sassari, ha vinto il concorso per Putifigari. Dove è diventata ben presto uno dei pilastri di una piccola comunità (poco più di 700 abitanti) che in questi giorni le sta riservando tantissime manifestazioni d’affetto: «Qui ho conosciuto tre generazioni – racconta –, ci sono persone che ho visto nascere e adesso hanno a loro volta figli. Al mio arrivo in paese tante persone anziane mi hanno accolto riservandomi una fiducia quasi incondizionata, venivano a chiedermi consigli anche dopo il consulto dal medico. E anche in queste settimane qualcuno mi ha chiesto: come faccio adesso che va in pensione? Ora che vado via, sono contenta di lasciare un paese vivo, che non soffre lo spopolamento: tanti giovani che lavorano a Sassari o Alghero hanno deciso di non andar via e rispetto a quando sono arrivata la popolazione è rimasta pressoché inalterata». Tra i ricordi più belli «i versi in rima che un poeta improvvisatore mi ha dedicato. È venuto in farmacia a declamare e mi sono commossa, ho chiesto alla famiglia di trascriverli ma non l’hanno fatto e purtroppo lui qualche mese fa è mancato improvvisamente: mi sarebbe piaciuto conservare quella poesia».
