La Nuova Sardegna

Sassari

dopo due settimane 

A Bono e Bultei scade la zona rossa

A Bono e Bultei scade la zona rossa

Oggi i sindaci dei due paesi decideranno se prolungarla o meno

06 aprile 2021
2 MINUTI DI LETTURA





BONO. Ultima giornata in zona rossa per Bono e Bultei. Oggi a mezzanotte scadono le ordinanze dei sindaci Elio Mulas e Daniele Arca, emesse entrambe dopo la recrudescenza dei contagi nei rispettivi paesi, la prima il 22 marzo e la seconda una settimana fa, il 30.

Nel frattempo si cerca di tenere sotto controllo la situazione nei due paesi con le quarantene e il tracciamento dei contatti. A Bono, dove si è avuto un picco di più di settanta contagi a fronte di una popolazione di 3200 abitanti (anche se dai dati ufficiosi si registrava un numero superiore ai cento positivi), con il trascorrere dei giorni la situazione “numerica” si è stabilizzata e anzi c’è stato un leggero calo. Numero salito vertiginosamente anche a causa della presenza di alcuni casi di variante inglese, che ha contagiato persone del paese che avevano avuto contatti con alcuni dei primo casi sardi. A Bultei l’allarme è iniziato dopo, con una dozzina di contagi salita nei giorni successivi (e registrata puntualmente dal tracciamento) prima a trenta e poi sino a più di cinquanta unità. Mentre peoseguono i controlli e le quarantene, e Bono spera di vedere la luce anche per poter finalmente avviare la campagna vaccinale (bloccata da Ats proprio per l’alto numero di positivi), si attende quindi per oggi qualche notizia. Il regime di zona rossa scade, come detto, ma se la situazione non si normalizzerà potrebbero essere decise delle proroghe. Uno scenario non auspicabile, visto che ormai tutta l’isola dovrà restare in zona arancione presumibilmente per tutto aprile. (b.m.)

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative