La Nuova Sardegna

Sassari

Siligo valorizza il Romanico nell’isola

Siligo valorizza il Romanico nell’isola

Il Comune tra i soci della fondazione per la conservazione dei beni culturali

13 aprile 2021
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wSILIGO . C’è anche il Comune di Siligo fra i soci fondatori di “Sardegna Isola del Romanico”, la fondazione che prende il posto dell’”Associazione di comuni dell'itinerario del Romanico in Sardegna”, nata a Santa Giusta nel 2006 per la conservazione, la protezione, la valorizzazione e la messa in rete dei beni culturali del Romanico. Lo ha deliberato all’unanimità il consiglio comunale, in quanto la Fondazione «crea le condizioni per valorizzare le risorse monumentali e paesaggistiche inerenti al Romanico in Sardegna e contribuisce alla creazione delle condizioni per lo sviluppo turistico-culturale del territorio».

E perché Siligo è uno dei comuni sardi ad avere nel proprio territorio due chiese romaniche. La prima è Santa Maria di Bubalis, meglio nota come “Nostra Signora di Mesumundu”, nata su una struttura termale romana preesistente in regione “Biddanoa”. La seconda è la chiesa di Sant’Elia in Monte Santo, posta sull’omonimo colle che domina tutto il Logudoro, ed è visibile dal Goceano, dall’Anglona, ed anche dalla Gallura. La chiesa di Nostra Signora di Mesumundu, è una costruzione bizantina edificata intorno alla fine del VI secolo. La chiesa fu rimaneggiata in epoca romanica (XI secolo). Dopo secoli di abbandono, l’abside sud fu ricostruita durante un intervento di restauro nel 1934. La chiesa di Sant’Elia in Monte Santo, intitolata anche a Sant’Enoch, viene donata nel 1065 dai giudici di Torres all’ordine di San Benedetto, insieme alla chiesa di Santa Maria di Bubalis e all’intero monte, col che viene costituita la dotazione del primo cenobio cassinese dell’isola.

La Fondazione “Sardegna Isola del Romanico”, conta a oggi 60 comuni, oltre alle Soprintendenze di Cagliari–Oristano e Sassari-Nuoro, alle Università di Cagliari e Sassari, alla gran parte delle diocesi della Sardegna, e di molte associazioni culturali. I comuni che hanno nel proprio territorio monumenti romanici sono circa 115, le chiese romaniche 190. Fra di esse, da un elenco fornito da Antonello Figus, già sindaco di Santa Giusta, capofila del progetto, le più importanti sono in provincia di Sassari: Ardara con Santa Maria del Regno, Bulzi con San Pietro del Crocefisso, Codrongianos con la Santissima Trinità di Saccargia, Olbia con la chiesa di San Simplicio, Ozieri con Sant’Antioco di Bisarcio, Porto Torres con San Gavino, Semestene con San Nicola di Trullas, Tergu con Nostra Signora di Tergu.

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