Inaugurato nel ’56 Abbandonato dal 1987
SORSO. Finisce così, tra l’incuria e le ruspe, una delle storie più belle di questo territorio. Aspettando il rilancio, diverse generazioni torneranno indietro nel tempo e ripenseranno alle loro...
27 aprile 2021
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SORSO. Finisce così, tra l’incuria e le ruspe, una delle storie più belle di questo territorio. Aspettando il rilancio, diverse generazioni torneranno indietro nel tempo e ripenseranno alle loro estati in quel tratto di costa inventato da due lungimiranti sindaci: quello di Sassari Oreste Pieroni, che agli inizi degli anni 50 inventò a Platamona lo sbocco a mare della città, e quello di Sorso Salvatore Cottoni, che a sua volta completò l’opera coi “pettini”, ovvero le discese a mare. E il commendator Sebastiano Pani, re dei trasporti interni con le sue linee Granturismo, nel 1956 aggiunse la ciliegina sulla torta col Lido Iride, simbolo di estati spensierate e vita mondana della Sassari bene: la mattina sole e mare, la sera cene al ristorante con camerieri in livrea e alla fine intrattenimento di alto livello tra gala di danza con le orchestre e spettacoli con i più famosi cantanti di quegli anni tra i quali si ricordano Teddy Reno e Claudio Villa mentre le leggende tramandano anche Perez Prado e addirittura i Platters. Anni ruggenti ai quali è seguito un declino inarrestabile e incomprensibile, dal 1987 in poi lo scheletro di questa struttura è stato corroso dalla salsedine e i casotti sono diventati ricovero di tossicomani e sbandati. Le discussioni sulla possibilità di recuperarlo o meno hanno poi preso un’unica direzione: l’unico bando che non è andato deserto è stato quello per la demolizione e la ricostruzione.(r.s.)