La Nuova Sardegna

Sassari

Platamona, il Lido Iride non esiste più

Roberto Sanna
Platamona, il Lido Iride non esiste più

Dopo i primi casotti, demoliti nei giorni scorsi anche il corpo principale dello stabilimento e la caratteristica torretta

07 maggio 2021
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SASSARI. Da ieri l’orizzonte di via degli Oleandri, al confine tra Sassari e Sorso, è libero. Il Lido Iride (situato nel territorio di Sorso) non esiste più e ogni colpo di benna è stato un colpo al cuore di un passato che ora non conserva più nemmeno le sue antiche vestigia. Perché quei tempi non sono stati solo quelli di serate romantiche e vacanze spensierate, ma vanno letti oltre i ricordi di un concerto dei Platters e sono quelli di una città (e un territorio) protagonista del suo destino, capace di inventare e tracciare strade. Nel corso degli anni quella spiaggia e quello stabilimento sono stati progressivamente abbandonati, le vacanze sassaresi e il turismo hanno preso sempre più la via di Alghero e Stintino e sul Lido Iride è calato l’oblio, che ha trascinato con sé il vincolo della Soprintendenza.

Caduto quello, a opporsi alle ruspe sono stati in pochi, di fronte a una scelta politica evidente e anche alla desolante scansione di bandi di riqualificazione andati a vuoto. Quello che ormai era uno scheletro corroso dal tempo è crollato ieri definitivamente, una settimana dopo l’inizio dei lavori che porteranno alla ricostruzione di uno stabilimento nello stesso punto secondo il progetto del bando vincitore presentato dalla Spf Multiservice di Pierpaolo Cermelli. I primi lavori avevano visto sbriciolarsi una parte dei vecchi casotti, l’inizio di questa settimana ha visto la demolizione della struttura vera e propria, inaugurata alla fine degli Anni Cinquanta con la caratteristica architettura di di quei tempi e caratterizzata dalla torretta. Proprio la torretta, nel disegno dei nuovi progettisti, rappresenterà un richiamo col passato perché verrà ricostruita nel nuovo stabilimento. I lavori entrano adesso nella parte più delicata: intanto dovranno essere smaltiti i detriti, poi restano da demolire i casotti situati nella posizione più delicata in quanto quasi interamente ricoperti dalla sabbia. E quando si tratta di entrare in spiaggia con le ruspe e movimentare sabbia, l’attenzione dovrà essere massima così come la sorveglianza degli enti preposti che hanno comunque già rilasciato tutte le autorizzazioni di legge all’impresa.

Nelle intenzioni della Spf Multiservice la ripulitura della spiaggia dovrebbe concludersi entro la fine di giugno, anche per permettere di avviare i primi servizi della nuova stagione balneare. L’estate del 2023, sempre secondo il programma della Spf, dovrebbe essere quella dell’inaugurazione del nuovo Lido Iride: 800 postazioni, area ristorazione e servizi per bambini, arena spettacoli. Nel frattempo Sassari dovrà anche pensare a cosa fare di due simboli del passato che la Soprintendenza sta salvando dalle ruspe: il Turritania e le antiche Concerie Costa. Perché contro il disinteresse, l’incuria e il tempo, non basta un vincolo burocratico.



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