La Nuova Sardegna

Sassari

L’arteterapia di Gabriele Sanna

L’arteterapia di Gabriele Sanna

“Omaggio alla marginalità”: installazioni nei luoghi dove si affronta l’emergenza

09 maggio 2021
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SASSARI. Con “Omaggio alla marginalità” il pittore Gabriele Sanna presenta il suo progetto artistico: una serie di installazioni e live performance nei luoghi che ogni giorno affrontano l’emarginazione e la paura. Dal Centro di salute mentale alla casa dela Fraterna Solidarietà.

Il lockdown della scorsa primavera è stato per lui un’occasione di crescita artistica e personale, un’opportunità per guardarsi dentro e trasformare la sua arte - per anni inespressa - in una terapia per affrontare il lungo periodo di confinamento imposto dall’emergenza sanitaria. Gabriele Sanna è uno storico operatore culturale della città, impegnato da anni nel mondo dell’associazionismo come organizzatore di eventi – sua la direzione artistica dell’ultimo concerto a Sassari del celebre gruppo napoletano 99 Posse, in occasione della Festa della Liberazione del 2014 –, ma anche come gestore di locali cittadini, come il circolo Arci “Aggabachela” di via Diaz e l’associazione culturale “L’Ultimo Spettacolo” di corso Trinità.

Dopo un anno esatto di intensa produzione pittorica, ora il disegno e la pittura sono diventati l’ossigeno quotidiano di Sanna. E coerente con il suo percorso di vita ha scelto di mettere al servizio degli altri la sua arte, dando vita qualche settimana fa al progetto artistico “Omaggio alla marginalità”, la prima tappa di una serie di installazioni e live performance. Grazie al supporto offerto dal direttore del Centro di Salute Mentale di Sassari, Pietro Pintore, e la supervisione dei medici psichiatri Antonangelo Corraduzza e Gianfranca Nieddu, Sanna ha avuto libero accesso alla sede del Csm di via Amendola: per dieci ore ogni giorno per sette giorni ha dipinto la parete di ingresso della struttura, interagendo con i pazienti, alcuni dei loro familiari, i medici e gli infermieri. «La collaborazione è nata per caso – racconta l’artista –, con le pazienti e i pazienti abbiamo dato vita all’opera che per me e per loro rappresenta il Centro di Salute Mentale. L’arteterapia può essere utile nei disturbi psichiatrici, aiuta a promuovere l’autostima, ad incrementare la socializzazione e soprattutto ad entrare in contatto con il proprio mondo emotivo che è un po’ quello che è accaduto a me durante il periodo di confinamento».

Sarà la Casa della Fraterna Solidarietà a ospitare la prossima installazione dell’artista, grazie a una nuova collaborazione nata con Aldo Meloni, presidente della struttura cittadina che ogni giorno distribuisce oltre 200 pasti.

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