La Nuova Sardegna

Sassari

Campus: strade pericolose ma il Comune non ha soldi

di Giovanni Bua
Campus: strade pericolose ma il Comune non ha soldi

Il sindaco risponde a una bimba ipovedente che chiedeva “semafori sonori” «Sono troppi gli ostacoli per le persone fragili, lasceremo una città migliore»

12 maggio 2021
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SASSARI. Tramite la sua mamma aveva postato un video in cui chiedeva al sindaco come mai a Sassari non ci fossero i “semafori sonori”. E, dopo due mesi, Roberta, una bimba ipovedente ha ribadito la sua richiesta, spiegando che a lei: «non interessano le cose da politici, ma essere autonoma nell’attraversare. Ho solo nove anni e non posso avere il cane guida. Ho bisogno di risposte».

Risposte che Campus, visto il video, ha deciso di dare, superando la sua naturale ritrosia per i social che usa estremamente di rado (e consulta ancora meno) con un accorato post nel suo spoglio profilo personale.

«Alcuni amici mi hanno girato il tuo videomessaggio – spiega Campus – e ora sto provando a risponderti. In merito alla mancanza degli avvisatori sonori per i semafori in Città, sono consapevole che sia una effettiva carenza davvero grave e ti assicuro che ciò che si potrà fare è già allo studio da parte nostra da molti mesi. Tuttavia sono molto, molto preoccupato anche per tutti quei pericoli così diffusi purtroppo in ogni quartiere della nostra Città. Parlo dei marciapiedi e delle strade dissestati, della segnaletica quasi completamente scomparsa, dei semafori che non funzionano proprio. Tutti pericoli per il transito, e in particolare per le persone più delicate e con minori capacità».

«Nella mia vita ho scelto di fare il chirurgo e sono orgoglioso di aver realizzato il primo reparto di chirurgia ricostruttiva e il primo, e ancora unico, centro per la cura delle ustioni della Sardegna – continua il sindaco – Ho operato centinaia di bambini nati con qualche problema, evitando a loro e alle loro famiglie di dover andare fuori per essere operati; ho speso per molti anni le mie ferie per andare a operare, nei Paesi più poveri del mondo. Ti dico queste cose non per vantarmi, ma per farti capire che ho da sempre molto a cuore i problemi soprattutto dei bambini e soprattutto dei più deboli e, se avessi potuto, avrei immediatamente reso la nostra città più sicura e più vivibile, in particolare proprio per chi ha più di altri la necessità di non trovare ulteriori ostacoli nella sua vita. Ma purtroppo non abbiamo i soldi per realizzare tutto quello che serve. Inoltre stiamo vivendo un periodo davvero difficile e non appare possibile poter ricercare più soldi aumentando le tasse ai cittadini o facendo mutui che non sarebbe possibile sostenere».

«La mancanza di semafori con avviso sonoro – chiude Campus - non si è determinata in questi due anni del mio mandato, così come non abbiamo certo sfasciato noi le strade e i marciapiedi, ma chi chiede ed ottiene la responsabilità di gestire una città sa che deve assumersi l’obbligo di cercare di dare risposte con i fatti. Non cerco scuse per quello che ancora non siamo riusciti a fare, ma sono certo di poter fare a te e a tutta la Città una promessa: quando finirò il mio mandato la nostra Città sarà certamente più vivibile, più sicura e più accogliente di quella che ho trovato all’inizio di questo incarico».

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