Auto fuori strada, muore un 35enne
di Barbara Mastino
Gianmario Mundula stava andando al lavoro nella sua azienda agrituristica, la scoperta dell’incidente a mezzogiorno
18 maggio 2021
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NUGHEDU SAN NICOLÒ. Ha perso il controllo dell’auto all’alba, mentre si stava recando al lavoro. Forse un colpo di sonno o magari una manovra improvvisa per evitare un animale, lungo la provinciale 113 Nughedu-Ittireddu: il veicolo ha abbattuto il parapetto del ponte ed è volato nella scarpata, l’impatto è stato violento. Così è morto Gianmario Mundula, 35 anni, allevatore di Bottidda. L’incidente è stato scoperto parecchie ore più tardi, intorno a mezzogiorno, quando le ricerche ,andate avanti per tutta la mattinata (considerato che nessuno aveva notizie del 35enne dalla notte prima), hanno portato alla tragica scoperta. L’automobile era in fondo alla scarpata, a poca distanza dall’azienda dove la sua famiglia, con grandi sacrifici, aveva realizzato un caratteristico agriturismo.
Sono immediatamente scattati i soccorsi, un’operazione che si è rivelata per niente facile e ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco con l’elisoccorso e l’aiuto dei volontari della Croce Ottagona di Ozieri e dei carabinieri del territorio (quattro le pattuglie giunte sul posto, agli ordini del comandante della compagnia di Ozieri). Una volta raggiunta l’auto è stato subito chiaro, purtroppo, che per il giovane non c’era più nulla da fare. Il corpo è stato rimosso - e dopo le prime valutazioni - è stato restituito alla famiglia.
La notizia ha scosso profondamente la comunità locale. Grande il cordoglio in paese per la sua scomparsa, e la comunità si è stretta con forza intorno alla mamma, infermiera, al babbo, anche lui allevatore, al fratello e alla sorella, increduli davanti a una tragedia che - come detto - al momento non ha ancora una spiegazione ben definita. Una strada impervia, le prime luci dell’alba, forse un po’ di stanchezza dopo la preparazione in vista della riapertura dell’agriturismo: sono queste le probabili cause dell’incidente, ma sulla dinamica stanno ancora svolgendo accertamenti i carabinieri. I rilievi effettuati nel corso della mattinata di ieri, grazie anche al prezioso supporto dei vigili del fuoco (determinanti considerata la complessità della zona dove si è verificato l’incidente) hanno permesso di stabilire che l’auto condotta da Gianmario Mundula ha sbattuto contro i piloni del cavalcavia ed è andata giù, si è ribaltata più volte - come risulta evidente dai danni a tutto l’abitacolo -. La violenza dell’urto e i gravi danni riscontrati sulla carrozzeria dell’auto lasciano ipotizzare che Gianmario Mundula sia morto sul colpo.
Una volta che sono cominciate le ricerche - con l’allarme che è stato dato anche alle forze dell’ordine -, con il passare delle ore ha cominciato a crescere la preoccupazione che all’allevatore 35enne fosse accaduta qualcosa di molto grave. Gianmario Mundula Non rispondeva al telefonino e non c’erano indicazioni da parte degli amici e conoscenti su dove potesse trovarsi. A mezzogiorno è avvenuta la drammatica scoperta. All’improvviso è crollata la speranza, l’illusione che quel ritardo non fosse legato a un incidente o a un fatto grave ma a un imprevisto che lo aveva portato fuori zona senza poter avvertire nessuno.
Lo avevano cercato ovunque, senza immaginare che invece fosse proprio lì, non distante dall’azienda. Il suo viaggio si è interrotto improvvisamente - proprio mentre era diretto al lavoro di primo mattino. Forse un po’ stanco, ma Gianmario non era certo uno che si tirava indietro e per questo anche ieri stava raggiungendo l’azienda e fare la propria parte. Con una carica in più, perché l’agriturismo stava per riaprire dopo la lunga sosta e finalmente le prospettive sembravano favorevoli dopo il difficile inverno.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Sono immediatamente scattati i soccorsi, un’operazione che si è rivelata per niente facile e ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco con l’elisoccorso e l’aiuto dei volontari della Croce Ottagona di Ozieri e dei carabinieri del territorio (quattro le pattuglie giunte sul posto, agli ordini del comandante della compagnia di Ozieri). Una volta raggiunta l’auto è stato subito chiaro, purtroppo, che per il giovane non c’era più nulla da fare. Il corpo è stato rimosso - e dopo le prime valutazioni - è stato restituito alla famiglia.
La notizia ha scosso profondamente la comunità locale. Grande il cordoglio in paese per la sua scomparsa, e la comunità si è stretta con forza intorno alla mamma, infermiera, al babbo, anche lui allevatore, al fratello e alla sorella, increduli davanti a una tragedia che - come detto - al momento non ha ancora una spiegazione ben definita. Una strada impervia, le prime luci dell’alba, forse un po’ di stanchezza dopo la preparazione in vista della riapertura dell’agriturismo: sono queste le probabili cause dell’incidente, ma sulla dinamica stanno ancora svolgendo accertamenti i carabinieri. I rilievi effettuati nel corso della mattinata di ieri, grazie anche al prezioso supporto dei vigili del fuoco (determinanti considerata la complessità della zona dove si è verificato l’incidente) hanno permesso di stabilire che l’auto condotta da Gianmario Mundula ha sbattuto contro i piloni del cavalcavia ed è andata giù, si è ribaltata più volte - come risulta evidente dai danni a tutto l’abitacolo -. La violenza dell’urto e i gravi danni riscontrati sulla carrozzeria dell’auto lasciano ipotizzare che Gianmario Mundula sia morto sul colpo.
Una volta che sono cominciate le ricerche - con l’allarme che è stato dato anche alle forze dell’ordine -, con il passare delle ore ha cominciato a crescere la preoccupazione che all’allevatore 35enne fosse accaduta qualcosa di molto grave. Gianmario Mundula Non rispondeva al telefonino e non c’erano indicazioni da parte degli amici e conoscenti su dove potesse trovarsi. A mezzogiorno è avvenuta la drammatica scoperta. All’improvviso è crollata la speranza, l’illusione che quel ritardo non fosse legato a un incidente o a un fatto grave ma a un imprevisto che lo aveva portato fuori zona senza poter avvertire nessuno.
Lo avevano cercato ovunque, senza immaginare che invece fosse proprio lì, non distante dall’azienda. Il suo viaggio si è interrotto improvvisamente - proprio mentre era diretto al lavoro di primo mattino. Forse un po’ stanco, ma Gianmario non era certo uno che si tirava indietro e per questo anche ieri stava raggiungendo l’azienda e fare la propria parte. Con una carica in più, perché l’agriturismo stava per riaprire dopo la lunga sosta e finalmente le prospettive sembravano favorevoli dopo il difficile inverno.
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