Sassari, calci e pugni fuori dal locale: condannati tre giovani
di Nadia Cossu
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Il tribunale di SassariLa vittima colpita anche con una bottiglia
20 maggio 2021
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SASSARI. Lo scorso aprile erano state pesantissime le richieste di pena del pubblico ministero Ermanno Cattaneo nei confronti di tre giovani sassaresi (di 29, 30 e 34 anni) finiti a processo in seguito a una lite degenerata poco prima di raggiungere la pista da ballo di una rinomata discoteca in città. Lite durante la quale una quarta persona era stata colpita con calci, pugni e con una bottigliata in testa.
Il pm, al termine della requisitoria davanti al collegio presieduto dal giudice Elena Meloni (a latere Valentina Nuvoli e Gian Paolo Piana) aveva chiesto la condanna a sei anni e sette mesi per ciascuno degli imputati. Ieri mattina i tre (difesi dagli avvocati Stefano Porcu, Marco Palmieri e Liliana Pintus) sono stati condannati a pene inferiori: in particolare, a due anni e 4 mesi il giovane che avrebbe materialmente colpito la vittima e a due anni gli altri amici. Gli imputati devono anche pagare una provvisionale di 12mila euro alla parte civile assistita dall’avvocato Antonio Moro.
La lite era nata tra gruppi di giovani che si trovavano vicino al guardaroba del locale. Una discussione particolarmente accesa e violenta che era finita con una bottiglia di vetro spaccata sulla testa di uno dei ragazzi che aveva riportato un trauma facciale con frattura dell’osso frontale e altre lacerazioni per le quali gli erano stati assegnati sessanta giorni di cure.
Per quell’episodio tre ragazzi erano finiti a giudizio per lesioni gravi. Lo scorso febbraio si era chiusa l’istruttoria dibattimentale con gli ultimi testimoni citati dagli avvocati difensori, poi le conclusioni del pubblico ministero Cattaneo e le arringhe dei legali della difesa che avevano ridimensionato le accuse nei confronti dei propri assistiti. Le richieste finali di pena – uguali per tutti e tre gli imputati – non avrebbero a loro dire tenuto conto delle differenti posizioni e delle relative responsabilità dei giovani coinvolti.
Il pm, al termine della requisitoria davanti al collegio presieduto dal giudice Elena Meloni (a latere Valentina Nuvoli e Gian Paolo Piana) aveva chiesto la condanna a sei anni e sette mesi per ciascuno degli imputati. Ieri mattina i tre (difesi dagli avvocati Stefano Porcu, Marco Palmieri e Liliana Pintus) sono stati condannati a pene inferiori: in particolare, a due anni e 4 mesi il giovane che avrebbe materialmente colpito la vittima e a due anni gli altri amici. Gli imputati devono anche pagare una provvisionale di 12mila euro alla parte civile assistita dall’avvocato Antonio Moro.
La lite era nata tra gruppi di giovani che si trovavano vicino al guardaroba del locale. Una discussione particolarmente accesa e violenta che era finita con una bottiglia di vetro spaccata sulla testa di uno dei ragazzi che aveva riportato un trauma facciale con frattura dell’osso frontale e altre lacerazioni per le quali gli erano stati assegnati sessanta giorni di cure.
Per quell’episodio tre ragazzi erano finiti a giudizio per lesioni gravi. Lo scorso febbraio si era chiusa l’istruttoria dibattimentale con gli ultimi testimoni citati dagli avvocati difensori, poi le conclusioni del pubblico ministero Cattaneo e le arringhe dei legali della difesa che avevano ridimensionato le accuse nei confronti dei propri assistiti. Le richieste finali di pena – uguali per tutti e tre gli imputati – non avrebbero a loro dire tenuto conto delle differenti posizioni e delle relative responsabilità dei giovani coinvolti.