La Nuova Sardegna

Sassari

Peru: «La chimica verde nel Pnrr»

Peru: «La chimica verde nel Pnrr»

Il consigliere regionale chiede a Regione e governo fondi per il sito industriale

29 maggio 2021
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PORTO TORRES. «La Sardegna, e Porto Torres in particolare, ha aperto 10 anni fa per prima la strada della chimica verde in Italia e in Europa con un progetto innovativo, mai portato del tutto a compimento. In tutta Italia oggi si lavora a progetti da finanziare con i fondi del Pnrr. Mi sembra incredibile che oggi quel sito, dove è già tutto pronto per ampliare e sviluppare un mercato e una filiera direttamente collegata alla transizione green, non sia in prima fila nelle schede dei progetti finanziati con il Recovery Fund». Commenta così il consigliere regionale di Cambiamo! Antonello Peru gli ultimi sviluppi della vicenda.

«Io dico che non oggi, e neanche domani, ma ieri si doveva pretendere da Eni e Novamont di mettere da parte le loro diatribe giudiziarie ed economiche e di sviluppare a Porto Torres il progetto Matrica – prosegue Peru –. Attualmente nei tre impianti attivati, sui sette inizialmente previsti, viene realizzato, tra le altre cose, un prodotto intermedio che serve poi per produrre le buste biodegradabili. La busta finita non viene prodotta in Sardegna ma la filiera viene chiusa in impianti di Terni. Questo è un esempio del lavoro lasciato a metà, di un’opportunità non colta appieno. Ci sono ora i fondi del Pnrr a disposizione, Eni deve essere una volta per tutta richiamata alle sue responsabilità con questo territorio e deve investire qui su progetti di un’industria eco compatibile e circolare. Sviluppando quello che c’è già ed aprendo anche nuove filiere di mercato».

Peru ricorda che nel passato si è puntato su una industria lineare che ha inquinato, ora si deve puntare su cicli produttivi circolari, riducendo gli sprechi e riutilizzando i materiali. «I tavoli ministeriali devono servire dunque per dare indirizzi precisi e programmare progetti attuabili, con tempi di realizzazione certi. Non servono protocolli di intesa che poi diventano lettera morta. La vera partita si gioca con l’autorevolezza del governo nazionale e regionale che devono dire chiaramente a Eni di portare avanti e sviluppare i suoi progetti in questo territorio».



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