La Nuova Sardegna

Sassari

Cominciati i nuovi lavori al nuraghe Santu Antine

di Daniela Deriu
Cominciati i nuovi lavori al nuraghe Santu Antine

Torralba: interventi di restauro essenziali, gli ultimi risalivano a dieci anni fa Un finanziamento di 250mila euro per migliorare la sicurezza e la fruibilità

30 maggio 2021
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TORRALBA. Sono stati ufficialmente avviati i lavori di restauro del Nuraghe Santu Antine e gli scavi archeologici nel villaggio circostante, grazie a un finanziamento di 250mila euro a valere sul “Piano Regionale Straordinario di scavi archeologici e di interventi di valorizzazione dei beni culturali” annualità 2018 ottenuto dall’amministrazione comunale dalla Regione.

«Ripartiranno così – spiega il sindaco Vincenzo Dore – a distanza di oltre dieci anni dagli scavi diretti dall’archeologa Antonietta Boninu, recentemente scomparsa, le ricerche nel complesso archeologico, unanimemente riconosciuto dagli studiosi quale apogeo dell’architettura nuragica e visitato ogni anno da migliaia di persone». Il monumento è stato negli anni recenti oggetto di puntuali interventi di manutenzione e restauro a opera del Comune e della Soprintendenza e di recente, grazie a un finanziamento della Fondazione Banco di Sardegna, è stato completamente rinnovato l’impianto di illuminazione. Tra le opere previste dal progetto appena avviato, buona parte delle risorse è impiegata per opere funzionali alla conservazione del monumento e al miglioramento della fruibilità e della sicurezza, in particolare sono previsti la sostituzione della balaustra, con posizionamento in parte più arretrato rispetto a quella attuale, per ridurne l’impatto visivo; la sistemazione del piano pavimentale al piano terra, per consentire una più agevole visita anche ai diversamente abili; la sostituzione dei corrimani nelle scale; il trattamento disinfestante sulle superfici murarie, che a causa della notevole altezza del monumento, che svetta fino a oltre 17 m, può essere condotta solo da personale specializzato nella discesa in corda e la riduzione delle infiltrazioni dell’acqua piovana nella torre centrale. È previsto anche l’ampliamento degli scavi nell’area del villaggio, per un’estensione di circa 1000 mq, con la previsione di approfondimenti stratigrafici mirati nel lato ovest.

Gli scavi saranno organizzati come “cantiere aperto”, in modo da consentire il più possibile la fruibilità dell’area, in collaborazione con la cooperativa La Pintadera, che gestisce il complesso archeologico; i visitatori potranno quindi seguire i lavori e, compatibilmente con l’emergenza sanitaria, sono previste giornate di scavo aperto. «Purtroppo gran parte delle risorse a disposizione deve essere impiegata per interventi di messa in sicurezza e restauro – conclude Dore –, pertanto stiamo cercando di ottenere un finanziamento aggiuntivo per ampliare il più possibile le ricerche archeologiche, considerato che il villaggio è scavato solo in piccola parte. Speriamo comunque che questi lavori, in corrispondenza della tanto attesa riapertura, costituiscano un incentivo per i visitatori e per la ripresa a pieno regime delle attività correlate al turismo culturale nel nostro territorio».

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