La Nuova Sardegna

Sassari

Tribunale da oggi ingresso libero

di Nadia Cossu
Tribunale da oggi ingresso libero

Il presidente: «Solo per avvocati e altri professionisti». Accessi ancora limitati per gli utenti “comuni”

01 giugno 2021
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Disposizioni di sicurezza rispettate, massima disponibilità ed efficienza del personale degli uffici pur con tutte le difficoltà legate alla nuova organizzazione dei servizi. E poi il grande lavoro del personale di vigilanza che in questo lungo periodo di emergenza sanitaria ha garantito ordine e disciplina negli accessi al palazzo di giustizia di via Roma.

Oggi è un giorno importante per il tribunale, ed è lo stesso presidente Massimo Zaniboni a sottolinearlo: «L’ingresso in via Roma e al Palazzo Righi di viale Umberto da oggi sarà del tutto libero per gli avvocati, i loro praticanti e il loro personale di segreteria, oltre che per altre categorie come commercialisti, curatori fallimentari, tutori, amministratori di sostegno, periti e consulenti tecnici, appartenenti alle forze dell’ordine».

Fino a ora, infatti, gli accessi erano limitati, nel senso che erano consentiti esclusivamente per le udienze o dietro prenotazione di apposito appuntamento per adempimenti nelle cancellerie, nelle segreterie o per incontri con i magistrati. Un sistema che non tutti gli avvocati avevano gradito, soprattutto nell’ultimo periodo. Tanto che l’Anf (Associazione nazionale forense) due settimane fa aveva presentato ricorso al Tar contestando la decisione.

«Quelle misure – spiega il presidente che insieme al procuratore Gianni Caria ha firmato il nuovo provvedimento organizzativo in vigore da oggi – adottate a garanzia della salute di tutti i lavoratori e dell’utenza nel periodo di emergenza sanitaria e condivise dal presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati, hanno consentito di evitare possibili focolai di contagio pur mantenendo aperte tutte le attività di servizio». Disposizioni che di fatto hanno garantito un tribunale “covid free” per tutto il periodo della pandemia. Nel senso che, al contrario di altri tribunali sardi (ad esempio Nuoro e Tempio) costretti a brevi chiusure di emergenza per il rischio di diffusione di contagi, quello di Sassari è rimasto sempre aperto. Segnale del fatto che il sistema di controllo e gestione di potenziali situazioni di pericolo ha funzionato perfettamente.

L’unica “restrizione” che rimarrà ancora in vigore sarà il divieto di accesso per tutta la rimanente utenza (cittadini comuni) «salvo che non sia dimostrata l’esistenza di precisi impegni negli uffici giudiziari. Qualora l’utente privato sia accompagnato da un avvocato o da un altro professionista autorizzato, sarà sufficiente la dichiarazione orale dell’accompagnatore per consentire l’accesso».

E resta anche, per gli avvocati, la prenotazione per eventuali pratiche di cancelleria. Tranne che negli ultimi quindici minuti di ogni fascia oraria quando l’ingresso sarà libero per le urgenze.

L’allentamento delle misure adottate fino a questo momento è stato determinato dal calo significativo di contagi che ha fatto in modo che la Sardegna rientrasse nella zona bianca. «Oltretutto – spiegano ancora presidente e procuratore – il decreto legge numero 65 del 18 maggio scorso ha stabilito sul piano nazionale a partire da oggi una calendarizzazione di riaperture per vari luoghi chiusi (enti pubblici e privati, esercizi commerciali, teatri, stadi) di cui si tiene conto come parametro per la regolamentazione degli accessi al palazzo di giustizia». Il presidente Zaniboni ha anche disposto il ripristino del lavoro in presenza per tutto il personale degli uffici, escluse le categorie fragili.

Resteranno sempre attive la misurazione della temperatura corporea da parte del personale di vigilanza e non potrà entrare chi abbia la temperatura a 37,5. Rimangono poi in vigore l’uso della mascherina, la sanificazione delle mani, la distanza interpersonale di almeno un metro e il divieto di assembramento.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative