La Nuova Sardegna

Sassari

Il bidello stalker condannato a 4 anni

di Luca Fiori
Il bidello stalker condannato a 4 anni

L’insegnante di Sorso era stata oggetto di insulti e di volantini diffamatori: per l’uomo anche cinque anni di interdizione

19 giugno 2021
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SASSARI. Per circa un anno, tra il 2017 e il 2018, una donna aveva vissuto un incubo che sembrava non aver fine. Quello che prima considerava un amico fraterno, che aveva cresimato uno dei suoi figli e che per anni aveva lavorato come bidello nella stessa sua scuola, l’aveva perseguitata rendendole la vita impossibile.

Agostino Pinna, bidello di Sorso di 62 anni, era anche stato arrestato dai carabinieri, quando venuto a conoscenza del fatto che l’insegnante per cui aveva perso la testa si era separata dal marito e stava con un’altra persona, era come impazzito. Aveva iniziato a tappezzare le strade di Sorso e di Sassari di volantini con il nome di lei, il numero di telefono e la disponibilità a fornire prestazioni sessuali.

Ieri mattina il giudice Elena Meloni lo ha condannato a quattro anni di reclusione e al pagamento delle spese processuali, oltre all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. L’uomo dovrà anche provvedere a un risarcimento dei danni da liquidarsi in separato giudizio e nel mentre dovrà versare una provvisionale alla parte offesa e ai suoi cari traumatizzati da questa storia.

Agostino Pinna, difeso dall’avvocato Marco Palmieri, doveva rispondere di atti persecutori nei confronti dell’insegnante. Alla quale, dopo un periodo di frequentazione da normali amici, avrebbe cominciato a rendere la vita impossibile. Guarda caso proprio quando lei, separata e con due figli piccoli, aveva iniziato a frequentare un uomo. Ecco perché a un certo punti gli insulti erano stati indirizzati anche a quest’ultimo. Oltre che ai genitori anziani di lei. L’insegnante si era rivolta all’avvocato Lidia Marongiu mentre il suo compagno (entrambi si erano costituiti parte civile) era tutelato dall’avvocato Pietro Piras. Molti episodi di stalking si erano verificati a scuola, o nelle vicinanze, ad esempio l’incendio dell’auto della docente: per questo motivo l’uomo era accusato anche di danneggiamento. L’incubo per la donna era iniziato quattro anni fa.

I due sono colleghi di lavoro e amici di vecchia data. In un periodo in cui l’insegnante attraversa un momento delicato della vita, si ritrova spesso a scambiare due chiacchiere con l’amico bidello che un giorno le dichiara il suo amore. Ma lei gli dice che non è interessata e lo allontana. È allora che inizia il calvario: l’uomo inizia a inviare messaggi insistenti e diffonde (per strada e anche a scuola) centinaia di volantini nei quali scrive insulti e il numero di telefono della donna che “inviterebbe” gli uomini a improbabili appuntamenti. Un incubo durato un anno e che ha toccato diverse tappe: le denunce, l’arresto di lui, la scarcerazione, il divieto di avvicinamento. «Attendiamo le motivazioni - ha commentato l’avvocato Palmieri - poi presenteremo ricorso in Appello».

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