La Nuova Sardegna

Sassari

Schizzano i costi delle materie prime Imprese in difficoltà

di Luigi Soriga
Schizzano i costi delle materie prime Imprese in difficoltà

Rispettare i prezzari dei contratti diventa insostenibile Molti cantieri superbonus, ma slitta la consegna delle opere

23 giugno 2021
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SASSARI. Il motore dell’edilizia finalmente sta marciando a pieno regime, ma rischia nuovamente di ingolfarsi. Le imprese in questa fase hanno moltissime richieste, i cantieri germogliano ogni giorno, ma l’impulso dato dagli ecobonus e dalle pratiche 110% rischiano di essere vanificate dall’inaspettato aumento dei prezzi e dalla difficoltà di reperire i materiali di costruzione.

Si tratta di un’incognita che, al momento di stipulare i contratti sia con i privati e sia con i committenti pubblici, le imprese non avevano messo in conto. E adesso si ritrovano in enormi difficoltà perché non riescono più a stare all’interno dei budget pattuiti e non possono nemmeno rispettare i cronoprogrammi e i tempi di consegna delle opere.

Tutto questo li espone naturalmente a possibili contenziosi legali con i privati e a richieste di risarcimento.

Il problema riguarda principalmente il ferro, i metalli, gli isolanti e il legno. Il costo di queste materie, negli ultimi mesi è schizzato, e i contratti invece sono stati stipulati sulla base di prezzari regionali non aggiornati. Questo riduce drasticamente i margini delle aziende, costrette a estenuanti trattative con i propri committenti, i quali, avendo dalla loro una serie di importi messi nero su bianco, possono far valere il diritto di esigere il rispetto di quelle cifre.

Su questo versante le imprese sono senza paracadute, perché non esistono clausole di protezione su eventuali rincari dei materiali, a meno che non siano state inserite in fase di stipula. Ma nessuno aveva la sfera di cristallo e poteva immaginare una simile eventualità.

I sintesi è accaduto questo: dopo la ripresa economica post Covid, i grandi fornitori dei materiali per l’edilizia hanno ridotto le esportazioni. Infatti la domanda interna è cresciuta, e una fetta consistente dei metalli viene consumata dentro i propri confini. Questo fa sì che nei paesi europei, così come in Italia, arrivino molte meno materie, si contragga l’offerta, e per la legge di mercato, essendo alta la domanda da parte delle imprese, il costo cresca.

Il superbonus 110 ha funzionato come un volano straordinario, e soprattutto negli ultimi mesi, dopo che le imprese sono riuscite a districarsi più agevolmente nella burocrazia ed istruire le pratiche con meno difficoltà, il numero di cantieri per la ristrutturazione di ville e condomini si è moltiplicato. Il problema è che adesso, alla luce dei sovraccarichi di prezzo e soprattutto nelle difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali, anche dei banali ponteggi che sembrano essere diventati introvabili, gli imprenditori stanno anche rifiutando le offerte.

E non solo nell’ambito privato, ma accade anche che imprese locali abbiano rinunciato alla possibilità di aggiudicarsi appalti pubblici, anche importanti, per l’insostenibilità dei prezzari.

Per questo motivo le associazioni di categoria a livello nazionale stanno facendo pressing sul Governo per mettere in campo delle soluzioni, e a livello locale lanciano il loro Sos sia agli enti pubblici che ai committenti privati. È una fase delicata, che potrebbe compromettere la ripresa del comparto edilizio.

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