La Nuova Sardegna

Sassari

Coltellate a una trans, chieste 2 condanne

di Nadia Cossu
Coltellate a una trans, chieste 2 condanne

Il pm sollecita 8 anni di carcere ciascuno per due imputati che l’estate scorsa avrebbero aggredito una colombiana

24 giugno 2021
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SASSARI. Hanno provato a difendersi davanti al gup Carmela Rita Serra, a dire che non furono loro ad aggredire quella trans. Uno dei due imputati ha spiegato di essersi avvicinato solo perché aveva sentito delle urla provenire da quella via (che si trova vicino a casa sua) e voleva capire cosa fosse successo.

Ma questo racconto non è servito a convincere il pubblico ministero Ermanno Cattaneo che ieri mattina ha chiesto una condanna a otto anni di reclusione per ciascuno. Gli imputati, difesi dagli avvocati Bruno Conti e Letizia Doppiu Anfossi, sono due 33enni (un algerino e un pachistano) accusati di aver aggredito con violenza inaudita, a luglio dell’anno scorso, una trans colombiana durante un tentativo di rapina.

Secondo la tesi accusatoria avevano finto di concordare una prestazione ma quando si erano appartati in un angolo buio tra Predda Niedda e via Caniga era scoppiato il finimondo. La vittima aveva raccontato alle forze dell’ordine che il pachistano aveva estratto un coltello a serramanico da una tasca e l’aveva minacciata di morte mentre lei cercava di difendersi e trattenere con forza la sua borsetta. Davanti a quella reazione inattesa i due avrebbero perso la testa. Sarebbero partite alcune coltellate e solo per puro caso i fendenti non l’avevano raggiunta agli organi vitali. La trans si era riparata il volto e il petto con le mani e questo gesto molto probabilmente le aveva salvato la vita. Le sue grida d’aiuto avevano poi attirato l’attenzione di altre transessuali che di notte frequentano le strade buie e isolate di Predda Niedda. Ferita a entrambe le mani e alle braccia nel tentativo di respingere le coltellate, la colombiana aveva cercato in tutti i modi di chiedere aiuto. Ma quando aveva preso il cellulare dalla borsetta uno dei rapinatori glielo aveva – secondo la ricostruzione dell’accusa – strappato di mano. Qualcuno era riuscito a lanciare l’allarme e in pochi istanti le volanti della polizia erano arrivate davanti al centro commerciale Tanit. L’aggressione era ancora in corso. L’algerino non appena aveva visto arrivare la pattuglia si era allontanato ma era stato bloccato quasi subito dietro un capannone con il telefono della vittima e la borsetta contenente alcune decine di euro. Il pachistano invece era stato rintracciato qualche ora dopo e denunciato in stato di libertà.

Ai due è stato contestato anche il reato di violenza sessuale in concorso ma ieri i difensori Doppiu Anfossi e Conti hanno sostenuto che non fu consumato un rapporto completo e hanno chiesto l’assoluzione.

Il gup ha rinviato a fine luglio per eventuali repliche e per la sentenza.

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