La Nuova Sardegna

Sassari

Un proiettile di spingarda in dono all’Ente Parco

Un proiettile di spingarda in dono all’Ente Parco

L’antico reperto regalato all’Osservatorio della memoria dell’Asinara dall’agronomo Carlo Hendel

30 giugno 2021
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asinara, donazioni, PORTO TORRES. L’Osservatorio della Memoria dell’Asinara ha ricevuto un prezioso ricordo dell’isola da parte di Carlo Hendel – agronomo che lavorò durante il periodo del supercarcere – che l’ha consegnato simbolicamente nelle mani della commissaria e del direttore dell’Ente Parco Gabriela Scanu e Vittorio Gazale. Si tratta di un importante reperto storico per arricchire l’esposizione del museo ospitato nella ex Diramazione centrale di Cala d’Oliva: un proiettile di spingarda, un vero e proprio ordigno inoffensivo che ritorna quindi nella sua sede del Parco e dell’Area marina protetta.

L’ordigno è rappresentato da una sfera di pietra del diametro di 12 centimetri e di 1,7 chilogrammi di peso, ritrovato nella Secca di Punta Trabuccato intorno agli anni Sessanta. Nello stesso punto di rinvenimento del proiettile, tra la densa prateria di posidonia, c’è anche l’affusto di una bombarda inglobato, quasi interamente, saldamente ancorato sul fondo marino a circa 5,5 metri di profondità. Un rinvenimento che richiama la posizione strategica dell’isola per le rotte che si dirigevano verso la Provenza, le Baleari e la penisola italiana.

L’Asinara rappresentava allora un passaggio obbligato soprattutto durante i mesi invernali, poiché le sue coste potevano fornire utile riparo dalle burrasche alle imbarcazioni in transito. Ed ecco allora che la restituzione di un proiettile di pietra al suo luogo naturale incrementa la valenza e ne ha impedito la scomparsa. «Con questa azione si intende rivolgere una accorata sollecitazione a tutte le persone che sono in possesso di cimeli storici d’ogni epoca – dice Hendel – per valorizzare l’azione di conservazione nell’Osservatorio della Memoria di Cala d’Oliva, affinché, a testimonianza del valore della storia dell’Asinara, possano essere osservati dagli specialisti e ammirati dal più alto numero di visitatori». (g.m.)

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