La Nuova Sardegna

Sassari

Faradda, si apre uno spiraglio

di Giovanni Bua
Faradda, si apre uno spiraglio

Prosegue il confronto tra Comune e Gremi. Non ci sarà la discesa ma si cerca di salvare la vestizione

19 luglio 2021
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SASSARI. I candelieri potrebbero di nuovo assaggiare il basolato della città antica, o almeno ballare di fronte a Santa Maria, prima di entrare nella chiesa per sciogliere, e rinnovare, il secolare voto. Sono alcune delle idee allo studio da settimane, con Comune, Gremi, Curia e Frati Minori in contatto continuo per disegnare la Faradda 2021.

Oggi alle 19 a Palazzo Ducale il sindaco Campus, che segue personalmente la pratica, aveva in programma un incontro con i rappresentati dei gremi, saltato all’ultimo e rinviato ai prossimi giorni, quando lo scenario locale, e soprattutto le regole nazionali, saranno più chiare.

Un faccia a faccia che segue il confronto dei giorni scorsi con la rete delle macchine a spalla di cui i Candelieri dal 2006 fanno parte. La linea comune scelta con la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Festa dei Gigli di Nola e la Varia di Palmi è «sciogliamo il voto ma senza festa», e nella prima delle quattro manifestazioni, quella di Nola, nonostante un robusto calendario di appoggio, il 27 giugno i Gigli non hanno ballato.

Per i Candelieri si apre però uno spiraglio. Non per la discesa, sia chiaro, di fatto già annullata. Ma per fare qualcosa di più dello scorso anno, quando i ceri vennero portati a Santa Maria nei giorni precedenti al 14 agosto e aspettarono dentro la chiesa l’ingresso dei gremi, dopo una toccante quanto drammatica sfilata dal Palazzo di Città, con un assordante silenzio rotto solo dal rullo dei tamburi. A cancellare ogni segno di festa dalla Faradda 2020 infatti, oltre alla emergenza sanitaria, era stata l’orribile primavera, con la pandemia che aveva fatto strage nelle case di cura e nelle residenze per anziani cittadine. La città era sgomenta, in ginocchio, e nessuno aveva voglia di festeggiare.

Il questo 2021 il bilancio è ancora drammatico, e la variante Delta ha ripreso a correre, ma in molti sono convinti che sia importante dare un segnale forte, di rinascita, di resilienza, di speranza. Da qui l’idea di quel «qualcosa di più», che chiaramente deve sempre passare il vaglio degli sviluppi dell’epidemia. Se però il 14 agosto Sassari e la Sardegna saranno ancora bianche, e i numeri saranno sotto controllo, l’amministrazione e i gremi potrebbero decidere di salvare la vestizione dei candelieri la mattina del 14, per poi portare i Ceri, in maniera singola e con percorsi diversi, a Santa Maria. Un’ipotesi tutta da verificare, che non convince tutti, con alcuni gremi molto preoccupati all’idea di gestire l’incontrollabile “affetto” che il momento della vestizione del cero crea. Il piano B sarebbe quello di portare, come nel 2020, i ceri a Santa Maria nei giorni precedenti al 14, facendoli però uscire dalla chiesa e ballare nella piazza, prima di rientrare per sciogliere il voto. Un segnale comunque importante, con la piazza che rimarrebbe blindata, come lo scorso anno, ma di nuovo viva e festante.

Della questione si parlerà nei prossimi giorni a Palazzo, ma inevitabilmente ogni decisione dovrà attendere l’evoluzione della pandemia. Che anche quest’anno sembra portare a un’inevitabile cancellazione anche delle manifestazioni di contorno, su tutte il Candeliere d’oro, d’Argento e di Bronzo, che però si potrebbe cercare in qualche modo di salvare.

Un chiaro segnale sulla sorte dei Candelieri potrebbe arrivare dalle celebrazioni in onore della Madonna del Buon Cammino, patrona dei Viandanti, in programma il fine settimana precedente ai Candelieri. L’anno scorso, pur con un percorso modificato, Nostra Signora sfilò nelle strade cittadine, con il simulacro che si fermò davanti agli ospedali cittadini, e i Viandanti anche quest’anno non vogliono rinunciare alla loro festa, e sono tra i più accesi sostenitori dell’idea di fare la vestizione del 14 agosto e di far tornare i maestosi ceri, simbolo di fede e di rinascita, a danzare.

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