La Nuova Sardegna

Sassari

La rete metropolitana: «Il nord parla con una voce sola»

di Giovanni Bua
Un momento del confronto a Palazzo Ducale
Un momento del confronto a Palazzo Ducale

Sassari, incontro a Palazzo Ducale: parti sociali e associazioni datoriali, sindaci e sindacati, università e imprese suggellano l’alleanza

20 luglio 2021
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SASSARI. La Rete metropolitana a fare da chioccia o, meglio, da megafono a un territorio finalmente unito, in tutte le componenti sociali, sindacali, industriali e politiche. Come ben dimostra il Tips, il “Tavolo istituzioni parti sociali per lo sviluppo economico del Nord Ovest della Sardegna”, composto da ben 16 realtà sindacali e datoriali, il cui coordinamento è stato affidato a Battista Cualbu e il cui “nuovo corso” ieri ha fatto il suo esordio ufficiale. Un territorio che non subisca progetti e «immaginifiche transizioni green calate dall’alto e decise da player internazionali che trattano sul futuro dell’Isola oltre Tirreno, dimenticandosi per l’ennesima volta di gestire il presente, e i tanti danni del passato». Che «non chieda salvifiche soluzioni ma studi progetti concreti, mettendo in rete le sue forze e le sue competenze, e li cali sul tavolo delle trattative battendo i pugni per farsi ascoltare».

È stato ricco l’incontro che si è tenuto ieri mattina 19 luglio nella sala del Consiglio di Palazzo Ducale e organizzato dalla Rete Metropolitana del Nord Sardegna, col supporto dell’Assemblea civica di Sassari, per creare un momento di confronto sui temi degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e della programmazione dello sviluppo e della crescita del Nord Ovest.

A tratti vigoroso, concreto come quasi mai accade quando a sedersi intorno al tavolo sono sigle e persone portatrici di sensibilità e punti di vista diversi e complessi. Non questa volta però, con le tante voci che avevano già trovato importante sintesi. Nella rete metropolitana prima di tutto, presieduta dal sindaco Nanni Campus, «a nome di tutto il territorio e non solo dei Comuni che ne fanno parte». Nel Tips poi: Cgil, Cisl e Uil, Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Confesercenti, Confocooperative, Cna, Confapi, Copagri, Camera di commercio e Consorzio industriale. In istituzioni che hanno risposto con energia presente, come l’università di Sassari, rappresentata in aula dalla prorettrice Antonietta Mazzette, ma anche il Conservatorio, intervenuto per bocca del direttore Mariano Meloni.

Dal confronto è emersa una voglia comune di unità, oltre ogni differenza o colore politico, l’esigenza di dotare il territorio di una voce univoca e forte, capace – se necessario e sempre in modo costruttivo – di sovrastare quella di chi cerca di metterla a tacere. «Da soli non si va da nessuna parte. Siamo la parte dell’Isola che ha subito più insulti dalla politica e dai conquistadores dei giorni nostri. Noi oggi siamo qui per offrire una voce, quella data dall’unità dei soggetti istituzionali ed economici locali» ha detto Nanni Campus, che ha si è anche detto «orgoglioso della risposta che il territorio ha dato partecipando all’incontro».

Una partecipazione che sarà sintetizzata in un documento, unico e condiviso da tutte le forze e le realtà del Nord Ovest della Sardegna, da consegnare ai rappresentanti regionali e nazionali. Dentro cui confluiranno le proposte che già da tempo la Rete del Nord Sardegna ha messo nero su bianco e inviato alla Regione e il corposo lavoro messo in piedi dal Tips, tratteggiato in aula dal coordinatore Battista Cualbu, affiancato da Valeria Fadda, Pier Luigi Ledda, Massimiliano Muretti, Sergio Salis e Gianluigi Tolu. «Il porto, l’aeroporto, la zona industriale, l’università, la sanità non sono di nessuno. O, meglio, sono di tutti. Li mettiamo a disposizione dell’Isola, sono la nostra forza, da cui partire, per decidere da soli il nostro modello di sviluppo, e farci ascoltare a Cagliari, a Roma e dovunque sarà necessario– ha chiuso Campus –. Non vogliamo niente di più di quello che ci spetta, ma non siamo disposti ad accettare niente di meno».

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