La Nuova Sardegna

Sassari

Campus universitario: rispunta l’ex Brefotrofio

di Roberto Sanna
Campus universitario: rispunta l’ex Brefotrofio

Il rettore ha formalizzato all’Ersu una proposta per il recupero del complesso Mariotti: «Location ideale a un passo da tanti Dipartimenti e dalla mensa»

03 agosto 2021
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SASSARI. Dopo lo stop (decretato dalla Soprintendenza archeologica) ai lavori per un campus universitario nuovo di zecca da costruire a San Lorenzo, sul tavolo dell’Ersu il rettore Gavino Mariotti cala la sua proposta: ristrutturare l’ex Brefotrofio di via delle Croci, di proprietà dell’Università. Un’idea forse non nuovissima (il primo a tirare fuori il progetto fu il rettore Attilio Mastino nel 2014) ma che ritorna di attualità, ora che i tempi per non perdere il corposo finanziamento di circa 25 milioni di euro si sono accorciati. E la paura è che la somma, già pesantemente decurtata nel corso degli scorsi anni (originariamente erano 40 milioni), svanisca definitivamente.

Nei giorni scorsi l’Università ha formalizzato la sua proposta all’Ersu: l’Ateneo cederebbe all’Ersu per 4 milioni e 105mila euro lo stabile, che a suo tempo aveva acquisito dalla Provincia pagandolo 5 milioni. E l’Ersu avrebbe ancora a disposizione una somma importante per rimetterlo a nuovo. Oppure potrebbe anche demolirlo e riedificarlo purché la cubatura resti la stessa, unica condizione messa dalla Soprintendenza per gli interventi sul complesso, abbandonato ormai da diversi anni. Mentre il rettore, anche a prescindere da come potrebbe finire questo confronto con l’Ersu, ha una linea direttrice che vuole seguire: «Gli studenti non possono stare fuori dalla città, è impensabile che la residenza possa essere realizzata in siti che li terrebbero lontani da Sassari e dall’Università» dice Mariotti. Il quale, nella lettera inviata il presidente dell’Ersu Massimo Sechi e per conoscenza all’assessore regionale alla Cultura Andrea Biancareddu, sottolinea che «L'Ateneo ritiene assolutamente indispensabile che le residenzialità che si andranno a realizzare siano totalmente integrate alle sedi didattiche e scientifiche dei Dipartimenti di Ateneo. Si reputa infatti doveroso andare ad avviare un processo di “integrazione” e non di “segregazione” degli studenti, che devono vivere la loro esperienza di studio in ambienti didattici che siano limitrofi e permeabili alla importantissima esperienza di socializzazione data dalla accoglienza residenziale».

L’ex Brefotrofio da questo punto di vista si trova in una zona dove «Gravitano nelle immediate vicinanze (entro 200 metri) i Dipartimenti di Scienze Chirurgiche, Scienze Biomediche e Agraria, con un totale di oltre 4.500 studenti» ed è «in una invidiabile posizione circondata dal verde su di un ettaro di terreno, baricentrica rispetto a sedi universitarie, ospedale, a 100 metri dalla fermata della metropolitana di superficie e a 400 metri dalla mensa universitaria». La lettera è accompagnata da uno studio di fattibilità risalente al 2017, che prevede la realizzazione di una residenza per 220 studenti: ora tocca all’Ersu e al Comune esprimersi in merito.

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