La Nuova Sardegna

Sassari

Il nord traina la ripresa dell’Isola

di Giovanni Bua
Il nord traina la ripresa dell’Isola

Nel secondo trimestre 2021 la crescita più alta dell’ultimo decennio e un saldo attivo di 911 imprese 

10 agosto 2021
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SASSARI. Il sistema imprenditoriale del Nord Sardegna rialza la testa, dimostrando che chi non è stato spazzato via dal ciclone Covid ha trovato il modo di resistere, riorganizzarsi, riprendere a crescere. E inanella nel secondo trimestre 2021 numeri mai visti nell’ultimo decennio.

In un quadro isolano poco al di sotto della media nazionale di crescita (+0,66% contro +0,74) Sassari è infatti una delle locomotive della Sardegna, con un +1,08% mai registrato negli ultimi due lustri, secondo solo alla performance del nuorese con un +1,15% ma chiaramente, visto il numero delle imprese, con un peso specifico assolutamente maggiore.

A questo si affianca un saldo tra iscrizioni e cessazioni da record, con 921 aperture (+67,2%) 324 cessazioni (in lieve crescita rispetto al primo trimestre, ma meno delle aperture) e un +597 imprese attive che, sommate a quelle del primo trimestre, arrivano a un saldo positivo nel 2021 di 911 imprese, con un incredibile +303% rispetto all’orribile 2020. Con un tasso di crescita aggregato nel primo semestre anche in questo caso da record: +1,65%.

E' quanto emerge dall'analisi della Camera di Commercio di Sassari, sviluppato dall’ufficio statistica camerale dalla responsabile Monica Cugia e dall’analista statistico Francesco Piredda, che puntualmente delinea il focus sull'andamento delle dinamiche imprenditoriali del territorio.

«Le nostre imprese stanno dando prova di grande resistenza – commenta il presidente della Camera di Commercio, Stefano Visconti- e volontà di andare oltre gli effetti disastrosi della pandemia. Le cifre di questi primi sei mesi lo dimostrano ampiamente e sono un ottimo segnale per il resto dell'anno. Per un percorso di crescita che il nostro territorio sta dimostrando di aver intrapreso e che traccia trasversalmente tutti i settori, anche quelli che nell’ultimo periodo avevano mostrato la corda più di altri».

Approfondendo il dato settoriale nel secondo trimestre da aprile a giugno, tutti i settori hanno evidenziato un allargamento delle propria base imprenditoriale.

Il settore dei «servizi» risulta il più vivace sia nel secondo trimestre che nei primi 6 mesi dell'anno (+2,4% e +210 imprese attive nel semestre). Buona anche la risposta di un altro dei settori nevralgici dell’economia del territorio: il comparto del «turismo», rappresentato dalle attività legate all'alloggio e alla ristorazione, che dopo un primo trimestre in chiaroscuro mette il turbo e nel secondo trimestre segna +2,2% e +105 imprese con un dato semestrale che si assesta su una crescita dell’1,4% e 65 imprese attive in più.

Il dato semestrale evidenzia la flessione nel settore dell'industria (-0,8 % e saldo negativo di 26 imprese), dati mitigati comunque da una certa ripresa nel periodo aprile-giungo.

Ripresa anche del «commercio», il settore più rappresentativo del tessuto imprenditoriale locale (da solo persa per il 24% delle imprese attive), che nel semestre perde 100 imprese ma mitiga il terribile primo trimestre con 86 aperture negli ultimi tre mesi, le costruzioni tengono con un 1,5%, così come l’agricoltura +1,1%.

Segnali di ripresa insomma, e soprattutto di resistenza di un sistema imprenditoriale che non vede l’ora di gettarsi alle spalle la pandemia e di iniziare a correre.

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