La Nuova Sardegna

Sassari

«Bonifiche senza aziende sarde»

di Gavino Masia
«Bonifiche senza aziende sarde»

La denuncia di Manca (Pd): serve tavolo nazionale. Doria (Psd’Az): «Incontro con ministri e Eni» 

13 agosto 2021
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PORTO TORRES. Il deputato Pd Gavino Manca ha chiesto la convocazione del tavolo nazionale per discutere un nuovo accordo di programma per recupero, riconversione e rilancio dell’area industriale di Porto Torres. «Se fossero vere le indiscrezioni secondo le quali nessuna azienda sarda è risultata vincitrice nelle ultime gare d’appalto del Progetto Nuraghe – dice il parlamentare –, seppur nel rispetto della legittimità delle procedure, questa sarebbe l’ennesima dimostrazione ed evidenza che non è più rinviabile un tavolo nazionale su Porto Torres: dobbiamo riscrivere e rimodulare un nuovo accordo di programma sul futuro industriale del nord ovest della Sardegna e il mondo produttivo isolano merita di essere protagonista». Manca fa riferimento anche agli ultimi sviluppi discussi in Parlamento: «Come ribadito nel nostro ordine del giorno che è stato recentemente approvato dalla Camera - aggiunge - è urgente che il governo riprenda in mano la “pratica” coinvolgendo la Regione, il Comune di Porto Torres, i Comuni della rete metropolitana e tutte le parti economiche e sociali. Lo scopo è promuovere una visione unitaria che tenga insieme i diversi temi sul tavolo: l'attuazione del Pnrr, la transizione energetica, il rilancio dell'industria, la metanizzazione, la rete energetica regionale di trasporto del gas e così via».

Per il deputato sassarese è fondamentale rimodulare e rilanciare l'accordo sottoscritto nel 2011 per Porto Torres, per verificare e ridefinire gli impegni assunti in quell'occasione e fare il punto sulle azioni non portate a termine. «Il tutto per fissare nuovi obiettivi, dare una prospettiva reale al tessuto economico della Sardegna nord-occidentale e far uscire la Sardegna da decenni di arretratezza energetica e disparità di trattamento rispetto al resto del Paese».

L’11 novembre 2011 era stato il senatore Carlo Doria (Psd’Az) a presentare una interrogazione parlamentare (con la firma di altri senatori), dove chiedeva di «verificare le cause e soprattutto le responsabilità oggettive dei ritardi nella realizzazione di quanto previsto sia nell'accordo di programma che nel protocollo d'intesa per la chimica verde, richiamando tutte le parti firmatarie al rispetto degli impegni assunti». Diversi quesiti quelli posti dal senatore sardista, ai quali aveva risposto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. «I risultati ottenuti nel corso della bonifica saranno utilizzati per ottimizzare gli interventi da adottare per la bonifica dei suoli nelle altre aree dello stabilimento petrolchimico – il commento del titolare del dicastero – e per quanto riguarda gli interventi di semplificazione si rammenta che, proprio con la finalità di semplificare e razionalizzare i procedimenti di bonifica, il decreto-legge n. 76 del 2020 ha previsto semplificazioni per la procedura di bonifica dei Siti di interesse nazionale. Tale modifica normativa ha lo scopo di favorire il completamento degli interventi di bonifica e rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla loro sollecita conclusione». Proprio ieri il senatore Doria, con i colleghi Cucca, Floris e Lunesu ha formalizzato una richiesta di incontro ai ministri Giorgetti e Cingolani e ai vertici Eni per affrontare il tema delle bonifiche a Porto Torres.

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