La Nuova Sardegna

Sassari

Povertà a Sassari: «A 70 anni in fila per pane e pasta»

di Luca Fiori
Povertà a Sassari: «A 70 anni in fila per pane e pasta»

Il racconto di una donna che vive con 400 euro di pensione e ogni giorno aspetta il suo turno per gli aiuti

15 agosto 2021
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Fino a quando avevo le forze andavo in campagna a raccogliere asparagi, bietole o lumache che rivendevo in città, oggi a settant’anni non ce la faccio più e sono costretta a sopravvivere con una piccola pensione di 400 euro con la quale devo pagare 300 euro d’affitto».

Vedova, madre di sette figli, uno dei quali finito a soli 17 anni nel tunnel dell’eroina, Maria (il nome è di fantasia) ha avuto un’infanzia difficile, ma dopo il trasferimento in città dal paesino dell’hinterland in cui è nata era riuscita a trovare la sua dimensione e a costruirsi una famiglia.

«Sono riuscita ad andare avanti dignitosamente fino a qualche anno fa - racconta nella sede della Casa della Fraterna Solidarietà - poi mi sono ritrovata a dover fare i conti con la fame». Con i 100 euro che le rimangono dopo aver pagato l’affitto, la settantenne cerca di sopravvivere come può, ma senza l’aiuto quotidiano della onlus fondata sedici anni fa da Aldo Meloni non ce l’avrebbe fatta. Come lei ogni giorno sono circa 300 le persone che si mettono in fila per ricevere il sacchetto di generi alimentari che i volontari consegnano nella sede di corso Margherita di Savoia a chiunque bussi al cancello e tenda la mano. A nessuno viene chiesto chi sei o quanti soldi hai dichiarato l’anno precedente nella dichiarazione dei redditi.

Anche ieri mattina, alla vigilia di Ferragosto, in tanti hanno atteso sotto il sole di ricevere il pacco con i generi alimentari. «Quando sono arrivata qui la prima volta - racconta la donna - mi vergognavo. Mi era rimasto un solo dente in bocca e non riuscivo più a masticare. Sono stata accolta con amore - aggiunge - e senza che chiedessi niente ho ricevuto in dono una dentiera che ora mi consente di sorridere e finalmente di masticare». Sono quasi 1400 le dentiere che la Casa della fraterna solidarietà ha impiantato gratuitamente negli ultimi undici anni a chi ne aveva bisogno, con il contributo di dentisti e odontotecnici che hanno raccolto l’invito di Aldo Meloni. «Senza l’aiuto che ricevo qui tutte le mattine - continua Maria - non so proprio come avrei fatto, forse a settant’anni sarei stata costretta ad andare a rubare per la prima volta in vita mia. Quando ho avuto bisogno - prosegue la donna - qui alla Casa della Fraterna Solidarietà ho ricevuto anche la bombola per poter cucinare. Nessuno qui ci chiede chi siamo e se abbiamo effettivamente bisogno di aiuto - aggiunge - a differenza di quello che accade negli enti che dovrebbero garantire un sostegno a chi è in difficoltà». Poco prima di pranzo Maria regala un sorriso ai volontari che le consegnano pane, acqua e altri generi alimentari augurandole buon Ferragosto. «Anche domani metterò qualcosa sotto i denti - ringrazia - ma senza di voi non so come avrei fatto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative