La Nuova Sardegna

Sassari

Le poesie di Salvator Ruju per ridare vita all’Astra

di Roberto Sanna
Le poesie di Salvator Ruju per ridare vita all’Astra

Mercoledì è cominciata la programmazione ufficiale del teatro recuperato Dopo vent’anni di oblio prende il via una lunga stagione di eventi culturali

17 settembre 2021
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SASSARI. Il titolo dell’ultimo film in cartellone proiettato prima della chiusura e dell’oblio non se lo ricorda nessuno ma, visto l’andazzo di quei tempi, non è difficile immaginarlo. Ed erano anche tempi nei quali allo spettatore tipo dell’Astra invece del green pass veniva chiesta la carta d’identità. Di quegli anni un po’ tristi e declinanti di un locale che invece, nei momenti del suo massimo splendore proiettava le prime visioni e vedeva in prima fila la classe agiata cittadina, rimarranno solo i ricordi goliardici di una certa generazione di sassaresi. La nuova vita dell’ex cinema è fatta invece di teatro e prosa, programmazione e qualità.

Un percorso cominciato mercoledì (e replicato ieri sera) con lo spettacolo portato in scena dalla Compagnia Teatro Sassari e dedicato a uno dei più grandi interpreti letterari dello spirito e dell’anima della città: il poeta Salvator Ruju, “Agniru Canu” nelle sue opere in sassarese. Primo appuntamento della rassegna “Autunno a Teatro” che la storica compagnia fondata 44 anni fa da Giampiero Cubeddu, porterà avanti nelle prossime settimane in quello che anche per lei è una rinascita dopo il lungo esilio a Porto Torres avvenuto nel 1989 e il rientro in città senza una vera e propria casa stabile. Lo spettacolo era diviso in due parti: la prima, intensa ed emozionante, ha visto sul palco Teresa Soro protagonista di un recital di poesie di Salvator Ruju con l’accompagnamento musicale Sabina Sanna; nella seconda ha visto Alessandra Sanna, Mario Lubino, Michelangelo Ghisu, Alfredo Ruscitto e Pasquale Poddighe interpretare l’opera di Cosimo Filigheddu “La turrada di lu puetu””, ambientato in un angolo della città vecchia dove, tra equivoci e risate, si attende il ritorno nella sua casa natale proprio di Salvator Ruju, ormai avanti con gli anni, in un atto unico che in fondo ha come vero protagonista il legame tra il poeta e la sua città.

Questo pomeriggio l’ideale testimone della riapertura passerà invece all’altra compagnia che si è aggiudicata la gestione dell’Astra, ovvero La Botte e il Cilindro, che si prenderà la scena con due spettacoli di teatro per ragazzi che chiuderanno la rassegna “Il teatro dei piccoli”: oggi, domani e domenica alle 18 andrà in scena lo spettacolo dal titolo “Suoni in rivolta” della Fondazione Aida, di Verona, un divertente spettacolo musicale dedicato ai più piccoli e scritto da Alice Canovi. Sabato 25 e domenica 26 settembre sempre alle 18 andrà in scena lo spettacolo “I vestiti nuovi dell’imperatore” della compagnia Teatro Verde di Roma. Un’agenda che già comincia a diventare fitta e che verrà riempita anche dal Comune, che nel bando di gestione si è riservato alcune giornate e ha tutte le intenzioni di sfruttarle con una serie di iniziative.

Ci sono voluti vent’anni, come ha sottolineato il sindaco Nanni Campus qualche giorno fa al momento del taglio del nastro, ma Sassari ha finalmente uno spazio dedicato al teatro sicuramente più utile alla città in questa veste che come cinema a luci rosse. E per diventare la vera casa del teatro l’Astra non ha bisogno solo di rassegne e cartelloni ma deve prendere vita anche durante la settimana, ospitando una vera scuola con laboratori e corsi dedicati ad adulti e bambini coi quali far rifiorire e rilanciare quest’arte.

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