La Nuova Sardegna

Sassari

Bomba alla Unipol, una nuova perizia per il farmacista

di Luca Fiori
Bomba alla Unipol, una nuova perizia per il farmacista

Paolo Ledda era stato condannato a dodici anni di carcere Ieri il pg ha chiesto una valutazione psichiatrica collegiale

07 ottobre 2021
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SASSARI. Sarà una nuova perizia psichiatrica, questa volta collegiale, a stabilire se Paolo Ledda, il farmacista algherese di 55 anni fosse capace di intendere e di volere quando a giugno di due anni fa tentò di far saltare in aria il palazzo in cui ha sede l’agenzia Unipol-Sai di via XX Settembre ad Alghero.

La richiesta di un nuovo accertamento clinico è stata avanzata ieri mattina dal procuratore generale Paolo De Falco ai giudici della Corte d’Appello di Sassari in apertura del processo di secondo grado. Un anno fa il giudice dell’udienza preliminare Carmela Rita Serra aveva ritenuto Ledda colpevole dell’accusa di strage. L’uomo, difeso dagli avvocati Danilo Mattana e Bastianina Cocco, era stato condannato a dodici anni di carcere. Il farmacista, attualmente detenuto nel carcere di Bancali, era stato incastrato dal sistema di videosorveglianza mentre trasportava sulla bicicletta una bombola uguale a quella rinvenuta sul luogo dell’attentato.

Paolo Ledda era stato dichiarato incapace di intendere e di volere in un altro processo e per questo assolto, ma il gup aveva ritenuto di non tenerne conto, prendendo invece in considerazione un’altra perizia eseguita dal consulente incaricato dal pm Beatrice Giovanetti che aveva dichiarato l’uomo capace. Per il pubblico ministero Ledda avrebbe meritato una pena anche più alta. Al termine della dura requisitoria la titolare dell’indagine aveva sollecitato infatti una condanna a sedici anni di carcere.

Ieri, su richiesta dei difensori dell’imputato, il pg ha chiesto che sia un collegio psichiatrico a dire se l’uomo debba essere condannato anche in secondo grado e rimanere in carcere o debba seguire un percorso differente. A fine mese verrà affidato l’incarico a due psichiatri scelti dalla Corte d’Appello.

Dalle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Alghero col supporto dei rilievi dei vigili del fuoco, era emerso che Ledda fosse infastidito a causa della mancata risposta relativa a un risarcimento che esigeva in seguito a un incidente stradale in cui era rimasto coinvolto. E per questo decise di far saltare in aria il palazzo con una bombola di gas, fortunatamente senza riuscirci.

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