La Nuova Sardegna

Sassari

Rissa al centro storico, sei Daspo urbani

di Gianni Bazzoni
Rissa al centro storico, sei Daspo urbani

I provvedimenti nei confronti di un gruppo di nigeriani hanno durata un anno. Chiuso per tre mesi il circolo ricreativo

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SASSARI. Erano stati tra i protagonisti di una mega rissa scoppiata la notte tra il 18 e 19 settembre nel centro storico, in via San Donato davanti al circolo gestito da un connazionale. I sei giovani nigeriani sono stati identificati dagli investigatori della squadra mobile di Sassari che li ha riconosciuti grazie anche ad alcuni video e li ha già denunciati in stato di libertà per i reati di rissa aggravata e porto abusivo di armi improprie. E ieri - nei confronti dei sei extracomunitari - il questore di Sassari Claudio Sanfilippo (in qualità di autorità provinciale di Pubblica sicurezza) ha emesso provvedimenti di Daspo urbano nei confronti di sei giovani cittadini nigeriani - alcuni con precedenti di polizia - che ha effetto immediato e la durata di un anno. IL questore ha disposto «il divieto di ingresso o la sosta nelle immediate vicinanze di esercizi pubblici di somministrazione di bevande alcooliche di qualsiasi genere, anche per asporto, nonché di locali di pubblico trattenimento in genere».

L’interdizione comprende l’intero centro storico di Sassari, «compresi i principali luoghi di passeggiata e ritrovo presenti in larga parte dell’area urbana». La violazione degli obblighi imposti con le misure di prevenzione determina un reato che viene punito severamente e fa scattare un ulteriore inasprimento dei divieti.

Le disposizioni normative applicate dal questore Claudio Sanfilippo sono entrate in vigore lo scorso anno con il cosiddetto “Decreto Sicurezza”, che ha introdotto nuove “misure di contrasto ai ripetuti fenomeni di movida violenta urbana”, subito dopo la brutale aggressione a Colleferro, tra il 5 e il 6 settembre 2020, ai danni del 21enne Willy Monteiro Duarte che venne massacrato di botte fino alla morte.

Le indagini degli agenti della squadra mobile guidati dal dirigente Dario Mongiovì, procedono per identificare gli altri partecipanti alla rissa in via San Donato.

Dai controlli eseguiti dagli agenti della Divisione Polizia amministrativa della questura, era stato poi accertato che il circolo-bar in prossimità del quale si erano scatenati i disordini, «è punto di ritrovo abituale di pregiudicati, è privo dei requisiti minimi di sorvegliabilità e rivela gravi carenze strutturali e igienico-sanitarie; inoltre, al momento del controllo, è stato rilevato un assembramento in atto», per cui sono state elevate sanzioni a carico del gestore e di altri frequentatori. Il questore ha disposto la chiusura del locale per trenta giorni che è diventata esecutiva con il provvedimento del sindaco che ha deciso un periodo di chiusura di ulteriori 3 mesi. Sono in corso iniziative per l’adozione di ulteriori misure di prevenzione.

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