La Nuova Sardegna

Sassari

Giallo di via XXV Aprile, si attende l’autopsia

Giallo di via XXV Aprile, si attende l’autopsia

Si indaga sulle cause del decesso di Alessandro Favuzza, trovato martedì sera da due persone  

21 ottobre 2021
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SASSARI. Dopo il ritrovamento del corpo, ora si lavora per capire le cause che hanno portato alla morte di Alessandro Favuzza. Il 46enne sassarese trovato martedì sera all’interno dello stabile abbandonato dell’ex deposito dei bus in via XXV Aprile.

Dopo l’allarme, lanciato da due persone, sul posto erano intervenuti in soccorso gli operatori del 118, la sezione Volanti della questura e i vigili del fuoco, ma l’uomo era ormai senza vita. Dal magistrato di turno è stata disposta l’autopsia perciò nei prossimi giorni si scopriranno i motivi del decesso dell’uomo.

A seguito dei primi rilievi effettuati martedì sera, non sarebbero stati riscontrati segni evidenti di violenza. Sembra certo, inoltre, che Alessandro Favuzza sia morto sul posto del ritrovamento, e non molto tempo prima rispetto al momento in cui è stato trovato.

L’allarme è stato dato poco prima dell’ora di cena, attorno alle ore 19. A tal proposito, gli investigatori sono al lavoro per valutare la posizione proprio delle due persone, che sono state identificate, che hanno dato notizia del ritrovamento. Pare non si trovassero lì per caso, anzi probabilmente i due erano in compagnia dell’uomo; ipotesi suggerita anche dal luogo stesso. L’area dell’ex deposito, di fronte la stazione ferroviaria, era chiusa, tanto che i vigili del fuoco sono dovuti intervenire con una tronchese per aprire il cancello. Abbastanza improbabile, quindi, che dei passanti avessero potuto notare il corpo dell’uomo da fuori.

Si lavora negli ambienti della droga, seppur sul luogo non siano state trovate sostanze stupefacenti e nemmeno oggetti riconducibili. Ma tra le ipotesi al vaglio c’è anche quella che l’uomo possa avere assunto sostanze stupefacenti: sarà la perizia del medico legale a fornire ulteriori elementi.

Il corpo di Alessandro Favuzza, subito dopo il ritrovamento, è stato trasferito presso l’ Istituto di Patologia forense di Sassari a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’episodio permette di rimettere in luce anche lo stato di quell’area fatiscente al centro della città, ormai rifugio e luogo di ritrovi per senzatetto e sbandati. (p.a.)

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