Scout, festa per i cento anni dalla fondazione
La sezione Cngei turritana ha coinvolto per due giorni chiunque avesse indossato la propria divisa
21 ottobre 2021
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PORTO TORRES. Nella prima uscita ufficiale dell’attività del nuovo anno gli scout Cngei turritani hanno festeggiato il secolo di vita della prima fondazione e i cinquant’anni della seconda fondazione. Una festa doppia che sarà lunga un anno e che verrà caratterizzata da una serie di eventi che coinvolgeranno la città e tutti coloro che, anche una sola volta nella vita, hanno vestito i colori della divisa scout. La due giorni è stata ospitata in una accogliente campagna nella località dei “Due Mari” e nell’occasione la sezione Cngei di Porto Torres ha radunato circa 70 persone tra gli 8 e i 65 anni aprendo ufficialmente l’anno scout 2021/2022.
Il sabato è stato caratterizzato sia dal fuoco di bivacco – che ha riunito tutti attorno alla suggestiva fiamma che nei racconti di Rudyard Kipling ha per i più piccini un valore particolarmente significativo – sia dagli emozionanti passaggi dei bambini e dei ragazzi tra le varie branche. Raggiunti i limiti di età, infatti, si abbandonano le prime compagne e i primi compagni di gioco e si abbracciano le nuove amicizie che li accompagneranno nelle nuove esperienze di vita all’aria aperta, che guidano lo scout verso la propria indipendenza. Il secondo giorno ha coinvolto 4 squadre rigorosamente eterogenee per età e sesso attraverso un gioco a tappe, dove si è raccontata la bellezza dello scautismo in Italia e nel mondo e le difficoltà che esso ha dovuto attraversare per sopravvivere agli anni più bui della storia contemporanea. «Con prove ginniche e mentali alla portata di tutti – spiega il capo scout Massimo Piras –, tutte e tutti sono stati resi protagonisti allo stesso modo, stimolando la riflessione sulla differenza tra un mondo con lo scautismo e un mondo senza. Il campo si è chiuso con l’apertura della "rincorsa" verso i due anniversari fondamentali, vissuti da tanti sotto gli ideali scout». (g.m.)
Il sabato è stato caratterizzato sia dal fuoco di bivacco – che ha riunito tutti attorno alla suggestiva fiamma che nei racconti di Rudyard Kipling ha per i più piccini un valore particolarmente significativo – sia dagli emozionanti passaggi dei bambini e dei ragazzi tra le varie branche. Raggiunti i limiti di età, infatti, si abbandonano le prime compagne e i primi compagni di gioco e si abbracciano le nuove amicizie che li accompagneranno nelle nuove esperienze di vita all’aria aperta, che guidano lo scout verso la propria indipendenza. Il secondo giorno ha coinvolto 4 squadre rigorosamente eterogenee per età e sesso attraverso un gioco a tappe, dove si è raccontata la bellezza dello scautismo in Italia e nel mondo e le difficoltà che esso ha dovuto attraversare per sopravvivere agli anni più bui della storia contemporanea. «Con prove ginniche e mentali alla portata di tutti – spiega il capo scout Massimo Piras –, tutte e tutti sono stati resi protagonisti allo stesso modo, stimolando la riflessione sulla differenza tra un mondo con lo scautismo e un mondo senza. Il campo si è chiuso con l’apertura della "rincorsa" verso i due anniversari fondamentali, vissuti da tanti sotto gli ideali scout». (g.m.)
