La Nuova Sardegna

Sassari

Movida, risse e degrado stop all’alcol nelle strade

di Giovanni Bua
Movida, risse e degrado stop all’alcol nelle strade

Campus vieta fino a febbraio il consumo in aree pubbliche dalle 19 alle 6 «Le condotte violente degli ubriachi generano insicurezza e senso di abbandono»

24 ottobre 2021
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SASSARI. Nuovo giro di vite del sindaco Campus contro il consumo itinerante di alcolici. Che, a partire da ieri e fino a fine febbraio 2022, sarà proibito in aree pubbliche e private aperte a uso pubblico, dalle 19 alle 6 del giorno dopo, in tutto il territorio comunale di Sassari. Lo ha stabilito un’ordinanza firmata ieri mattina che riprende quella dello scorso giugno (scaduta a fine settembre) con il divieto che allora era esteso a tutta la giornata. Come allora sono naturalmente escluse dal divieto le aree esterne concesse in uso agli esercenti per la somministrazione, dove resta consentito.

Il ritorno alla linea dura è stato preso, recita la stessa ordinanza: «Anche a seguito degli ultimi fatti avvenuti in città e legati al consumo di alcol per strada, soprattutto nelle ore serali e notturne. Lo scopo è garantire la sicurezza urbana e l’incolumità di chi vive nel territorio comunale, a tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, del decoro e della vivibilità cittadina».

La goccia che ha fatto traboccare il vaso insomma è stata la mega rissa scoppiata nella parte bassa del centro storico, che ha portato alla chiusura di un locale in via San Donato per tre mesi e l’emissione da parte della questura di Daspo urbano nei confronti di sei giovani nigeriani - alcuni con precedenti di polizia - con durata di un anno, ma anche la gazzarra degli studenti Erasmus in piazza Santa Caterina che ha portato alla chiusura di un locale per 5 giorni. E in generale i troppi assembramenti, spesso di fronte ai market che vendono alcolici fino a tardi, spuntati in città come funghi.

Il sindaco Campus non è certo nuovo a questo tipo di decisioni, e non si preoccupa solo del degrado nella città murata. «Dal contenuto delle attività di vigilanza urbana svolte quotidianamente dagli agenti della polizia locale – recita l’ordinanza – si rileva che il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche ha assunto nell'ultimo periodo una dimensione preoccupante poiché non è più circoscritto alle persone dedite all'alcol che vivono ai margini della società, ma si estende a molti giovani». E ancora «sempre più spesso il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche è all'origine di fatti violenti che attentano all'incolumità e all'integrità fisica dei nostri cittadini, ed è strettamente correlato ad altri fenomeni collaterali riconducibili al degrado ed al disordine urbano, quali gli atti vandalici, il disturbo alla quiete pubblica ed al riposo delle persone, la lordura del suolo pubblico imputabile all’abbandono delle bottiglie di vetro, spesso frantumate». «Le condotte violente – spiega il testo firmato dal sindaco – correlate al consumo e all’abuso di bevande alcoliche e superalcoliche oltre a costituire grave nocumento e pericolo per l’integrità fisica della popolazione, contribuiscono a provocare diffusi e motivati sentimenti di allarme, la percezione di insicurezza, nonché il senso di abbandono da parte delle istituzioni».

Niente birrette seduti sui gradini dei portoni o le panchine delle piazze, insomma. Nessun modo di crearsi tavolini “alternativi” su cofani di auto e aiuole se quelli ufficiali (dove si può tranquillamente consumare) sono tutti occupati. Stop all’acquisto nei minimarket con consumo itinerante nella città. L’alcol, per chi ha l’età giusta, infatti si potrà chiaramente acquistare, ma quando si è trovati in strade o piazze in possesso di una bevanda proibita a cui sia stato rimosso il dispositivo di chiusura (ad esempio il tappo o linguetta della lattina), o quando sia versata nel bicchiere o altro contenitore scatta la sanzione dai 25 ai 500 euro.



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