La Nuova Sardegna

Sassari

Divina Provvidenza, istanza fallimento

Divina Provvidenza, istanza fallimento

L’ha presentata un dipendente. Attesi entro il mese i 600mila euro della Regione

09 novembre 2021
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SASSARI. Un’istanza di fallimento arriva a complicare la situazione alla Casa Divina Provvidenza, commissariata lo scorso giugno dalla Regione in un tentativo di salvataggio della storica istituzione cittadina. A presentarla è stata Marco Cornaglia, 58 anni, dipendente della struttura di assistenza per anziani e protagonista di una lunga battaglia giudiziaria con l’amministrazione dell’ex ospizio. Il dipendente, che ha avuto diversi ruoli amministrativi nell’istituto per anziani dove lavora dal 1984, vanta un credito di trentamila euro che non gli è stato ancora riconosciuto.

Licenziato per ben tre volte in dodici anni, dal 2008 al 2016 aveva percepito lo stipendio senza poter mettere piede sul luogo di lavoro. Nel 2016 l’ultimo licenziamento per giusta causa al quale si era opposto. Ma i giudici di primo grado non avevano accolto la richiesta di annullamento. Nel 2020 le ragioni di Cornaglia erano state invece confermate dalla sezione lavoro della corte di appello che aveva condannato la Fondazione Divina Provvidenza a reintegrarlo nella sua posizione lavorativa e a pagargli come risarcimento dodici mensilità dell’ultima retribuzione.

L’udienza per il fallimento richiesto dal funzionario è stata fissata per il febbraio del prossimo anno e rappresenta uno dei numerosi ostacoli che sta affrontando il commissario regionale Pino Ortu, incaricato di riportare in ordine i conti della Casa Divina Provvidenza. Con la recente legge Omnibus, la Regione ha stanziato 600mila euro per l’istituto per anziani fondato oltre cent’anni fa da padre Manzella, e la stessa cifra la Regione si è impegnata ad erogare nel 2020 e nel 2023.

Il finanziamento messo a disposizione dovrebbe arrivare entro il mese e servirà a sanare soprattutto i debiti che i precedenti consigli di amministrazione hanno accumulato nei confronti dei lavoratori, alcuni dei quali hanno ottenuto il pignoramento delle rette, mentre altri continuano a ricevere acconti sullo stipendio. Di recente il commissario ha erogato a tutti i lavoratori una tranche di 700 euro.

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