Estorsione al cliente: 40enne in cella
Anna Vandi è accusata di aver registrato e ricattato un sassarese di mezza età
22 novembre 2021
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SASSARI. Nei giorni scorsi era stata denunciata a piede libero per estorsione, con l’accusa di aver registrato un cliente durante le prestazioni sessuali a pagamento e di aver usato gli audio come arma di ricatto per ottenere del denaro. Ieri mattina per Anna Vandi, sassarese di 40 anni, si sono spalancate le porte del carcere di Bancali.
Nei confronti della donna, difesa dall’avvocato Claudio Mastandrea, gli investigatori della squadra mobile hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giuseppe Grotteria. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Angelo Beccu, era partita dopo la denuncia di un sassarese di mezza età, benestante residente nella zona di viale Italia. La donna aveva iniziato a ricattarlo e lui per un po’ di tempo aveva pagato. Fino a qualche giorno fa, quando esasperato dall’ennesima richiesta di denaro e la minaccia di far sentire quegli audio compromettenti ai suoi familiari, aveva chiesto aiuto alla polizia. La trappola - preparata con cura dagli investigatori della squadra mobile guidati dal dirigente Dario Mongiovì - non solo aveva interrotto l’estorsione che andava avanti da un po’, ma aveva fatto finire in carcere - in questo caso casualmente - anche una coppia accusata di aver organizzato un supermarket della droga in un’abitazione di via Leoncavallo. L’arresto dei due presunti spacciatori era avvenuto dieci giorni fa quando la donna ha chiesto a uno dei presunti spacciatori di accompagnarla per incassare il denaro dall’uomo che teneva sotto ricatto. Ora è finita in carcere anche lei. Nei prossimi giorni l’interrogatorio di garanzia. (l.f.)
Nei confronti della donna, difesa dall’avvocato Claudio Mastandrea, gli investigatori della squadra mobile hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giuseppe Grotteria. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Angelo Beccu, era partita dopo la denuncia di un sassarese di mezza età, benestante residente nella zona di viale Italia. La donna aveva iniziato a ricattarlo e lui per un po’ di tempo aveva pagato. Fino a qualche giorno fa, quando esasperato dall’ennesima richiesta di denaro e la minaccia di far sentire quegli audio compromettenti ai suoi familiari, aveva chiesto aiuto alla polizia. La trappola - preparata con cura dagli investigatori della squadra mobile guidati dal dirigente Dario Mongiovì - non solo aveva interrotto l’estorsione che andava avanti da un po’, ma aveva fatto finire in carcere - in questo caso casualmente - anche una coppia accusata di aver organizzato un supermarket della droga in un’abitazione di via Leoncavallo. L’arresto dei due presunti spacciatori era avvenuto dieci giorni fa quando la donna ha chiesto a uno dei presunti spacciatori di accompagnarla per incassare il denaro dall’uomo che teneva sotto ricatto. Ora è finita in carcere anche lei. Nei prossimi giorni l’interrogatorio di garanzia. (l.f.)
