La Nuova Sardegna

Sassari

VIA ROMa, la decisione del tribunale del riesame 

Musica alta e schiamazzi dissequestrati i due bar

Musica alta e schiamazzi dissequestrati i due bar

SASSARI. Sono stati dissequestrati dal tribunale del Riesame i due bar di via Roma finiti nel mirino della Procura della Repubblica dopo l’esposto di alcuni residenti esasperati per il volume della...

25 novembre 2021
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SASSARI. Sono stati dissequestrati dal tribunale del Riesame i due bar di via Roma finiti nel mirino della Procura della Repubblica dopo l’esposto di alcuni residenti esasperati per il volume della musica e gli schiamazzi notturni.

Due settimane fa gli agenti della polizia locale avevano eseguito un’ordinanza del giudice delle indagini preliminari Carmela Rita Serra su richiesta del sostituto procuratore Paolo Piras e per la Bottega della Frutta e il Caffè Divino, a due passi dal palazzo di Giustizia, era arrivata la mazzata della chiusura dal venerdì alla domenica, dalle 23 alle 7 del giorno dopo. Proprio nei giorni e nelle ore più calde della “movida” (e degli incassi) ma anche nel momento in cui le regole di civile convivenza vengono con più frequenza disattese.

Ieri mattina il collegio presieduto da Antonello Spanu (a latere Giulia Tronci e Paolo Bulla) ha però accolto la richiesta dei difensori dei due titolari delle attività finite sotto sequestro nel week end, gli avvocati Nicola Satta e Lorenzo Galisai e ha liberato i bar dai vincoli di apertura, limitando il sequestro alle strumentazioni musicali presenti all’interno delle attività di Fabio Martinez e Fabrizio Carmelo Cosso.

I due bar potranno dunque aprire anche nelle notti del fine settimana ma «con prescrizione agli stessi - si legge nel dispositivo del tribunale - di adottare ogni opportuna cautela e misura idonea a evitare gli schiamazzi provocati dalla clientela presente all’interno del locale o nelle sue immediate vicinanze».

Alla chiusura si era arrivati dopo la segnalazione degli abitanti. Già dalla primavera, la situazione per i residenti della zona era diventata insopportabile: la musica (che è stato rilevato essere più alta dei livelli consentiti dalle norme e oltre l’orario previsto dall’ordinanza sindacale) e i rumori che provenivano dai due locali e il vociare degli avventori fuori dal locale (che il pm ha sottolineato essere responsabilità del gestore se non fa nulla per contenerle) rendevano impossibile il riposo notturno. (l.f.)

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