La protesta dei pastori e gli assalti del 2019, uniti due processi
SASSARI. È stata accolta dal giudice Antonello Spanu l’istanza presentata dall’avvocato Ivan Golme – e poi a seguire da tutti gli altri legali difensori – di riunire il procedimento nei confronti di...
01 dicembre 2021
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SASSARI. È stata accolta dal giudice Antonello Spanu l’istanza presentata dall’avvocato Ivan Golme – e poi a seguire da tutti gli altri legali difensori – di riunire il procedimento nei confronti di 21 allevatori imputati per l’assalto del 9 febbraio di due anni fa al caseificio dei Fratelli Pinna a Thiesi con quello relativo ai fatti di Torralba e che vede imputati 17 pastori. «Riteniamo – aveva spiegato Golme al primo giudice – che si tratti di medesimi fatti, di proteste che riguardano un unico obiettivo, ossia la protesta sul prezzo del latte e che quindi sia giusto vengano riuniti». Ieri mattina, dopo una serie di rinvii, la decisione del giudice Spanu con la programmazione della prima udienza a gennaio per decidere sulle richieste di riti alternativi e messa alla prova.
Quella di Thiesi fu una delle manifestazioni di protesta messe in atto dai pastori per contestare il prezzo del latte (pagato 60 centesimi al litro) e in quel contesto particolare si era scatenato un vero e proprio assalto, alcune finestre dello stabilimento erano state sfondate con i bidoni, il latte versato all’interno, i dipendenti furono costretti ad asserragliarsi nello stabilimento per evitare che la situazione potesse ulteriormente degenerare. I reati di cui devono rispondere in concorso sono danneggiamento aggravato, deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Lo stesso giorno di febbraio ci fu l’assalto a un camion che trasportava derrate alimentari, nella zona di Torralba. (na.co.)
Quella di Thiesi fu una delle manifestazioni di protesta messe in atto dai pastori per contestare il prezzo del latte (pagato 60 centesimi al litro) e in quel contesto particolare si era scatenato un vero e proprio assalto, alcune finestre dello stabilimento erano state sfondate con i bidoni, il latte versato all’interno, i dipendenti furono costretti ad asserragliarsi nello stabilimento per evitare che la situazione potesse ulteriormente degenerare. I reati di cui devono rispondere in concorso sono danneggiamento aggravato, deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Lo stesso giorno di febbraio ci fu l’assalto a un camion che trasportava derrate alimentari, nella zona di Torralba. (na.co.)