Il nuovo libro “faccia da mostro”
Il giornalista Lirio Abbate incontra i detenuti di Bancali
SASSARI. Oggi il giornalista e scrittore Lirio Abbate incontrerà i detenuti nel teatro della casa circondariale di Bancali e, nell’occasione, presenterà il suo nuovo libro “Faccia da mostro”. All’appu...
13 dicembre 2021
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SASSARI. Oggi il giornalista e scrittore Lirio Abbate incontrerà i detenuti nel teatro della casa circondariale di Bancali e, nell’occasione, presenterà il suo nuovo libro “Faccia da mostro”. All’appuntamento parteciperanno anche gli studenti della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Sassari. Alle 16 Abbate si sposterà nella libreria Koinè di via Roma per un firmacopie, qui sarà necessaria la prenotazione.
I temi e i protagonisti del libro sono capaci di tenere il lettore col fiato sospeso: un ex poliziotto, omicidi eccellenti e stragi di mafia, una donna legata a Gladio. «Io credo che il personaggio con il volto sfregiato sia molto pericoloso. È un cane, sto parlando di un uomo fuori dalle regole». E ancora: «C’è un uomo molto brutto che ha contatti con la ’ndrangheta e con Cosa nostra, ha il viso sfigurato, è un ex poliziotto passato ai servizi segreti». Sono alcune delle deposizioni che a partire dai primi anni Duemila inquadrano Faccia da Mostro. Secondo i pentiti, anche nelle stragi di Capaci e via D’Amelio avrebbe avuto un ruolo di primo piano. Nel 2007 si arriva a un nome: Giovanni Pantaleone Aiello, in servizio alla Squadra Mobile di Palermo (quella di Bruno Contrada) fino al 1977.
I temi e i protagonisti del libro sono capaci di tenere il lettore col fiato sospeso: un ex poliziotto, omicidi eccellenti e stragi di mafia, una donna legata a Gladio. «Io credo che il personaggio con il volto sfregiato sia molto pericoloso. È un cane, sto parlando di un uomo fuori dalle regole». E ancora: «C’è un uomo molto brutto che ha contatti con la ’ndrangheta e con Cosa nostra, ha il viso sfigurato, è un ex poliziotto passato ai servizi segreti». Sono alcune delle deposizioni che a partire dai primi anni Duemila inquadrano Faccia da Mostro. Secondo i pentiti, anche nelle stragi di Capaci e via D’Amelio avrebbe avuto un ruolo di primo piano. Nel 2007 si arriva a un nome: Giovanni Pantaleone Aiello, in servizio alla Squadra Mobile di Palermo (quella di Bruno Contrada) fino al 1977.