La Nuova Sardegna

Sassari

Il volley cittadino vince il primo set

di Roberto Sanna
Il volley cittadino vince il primo set

Ieri la protesta delle società senza casa. Il sindaco non gradisce ma rassicura: da gennaio a disposizione due palestre

24 dicembre 2021
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SASSARI. Alzate, schiacciate, ricezioni davanti a Palazzo Ducale. Dove, al termine della manifestazione, le società di volley ancora senza casa hanno avuto la notizia che tanto aspettavano: dall’inizio del prossimo anno potranno avere finalmente a disposizione la palestra della numero 12, quella che grazie alle sue dimensioni permette di giocare le partite dei campionati. Ieri mattina, come annunciato, la piazza del Comune brulicava di tanti ragazzi e ragazze che, con i palloni e qualche striscione, ribadivano le loro difficoltà: duecento praticanti senza palestra, dopo la decisione di alcuni dirigenti scolastici di non concedere le loro palestre. Da settembre, così, si è verificata una diaspora sportiva verso i paesi dell’hinterland che hanno messo a disposizione le loro palestre per le partite. Si è giocato, qundo si è potuto, a Tissi, uri, Sorso e anche Ardara, dove nel corso degli anni le amministrazioni comunali sono riuscite a dotarsi di impianti più che dignitosi. A Sassari, invece, siamo ancora all’anno zero perché nel corso degli anni non si è visto alcun progetto dedicato all’impiantistica sportiva, se non da parte di privati. E così questa congiuntura sfavorevole che ha visto sommarsi la pandemia e il grande progetto di ristrutturazione del PalaSerradimigni si è tradotta in uno tzunami per gli sport minori e in generale lo sport di base e dilettantistico.

Ieri a sostegno delle società sassaresi c’erano i vertici della Fipav (il presidente del comitato regionale Eliseo Secci e la presidente del comitato provinciale Giusy Piredda) e, in segno di solidarietà, le rappresentanze delle squadre dell’hinterland e anche di una società, la Gioins, che comunque da tempo si è dotata di un impianto privato. «Non è una protesta e non ce l’abbiamo col Comune, anzi – hanno tenuto tutti a sottolineare – ma è una manifestazione con la quale vogliamo rendere pubbliche le nostre difficoltà». Il sindaco Nanni Campus non l’ha però vista in questi termini e durante l’incontro a Palazzo Ducale ha replicato che «dite che non è una protesta, ma ciò che emergerà sarà invece proprio che siete venuti qui a manifestare contro il Comune e non con il Comune». Nel corso dell’incontro è stato sottolineato che l’amministrazione aveva comunicato di aver avuto la disponibilità da due dirigenti scolastici per altrettante palestre. «Questa Amministrazione non ha tolto niente alla pallavolo e al mondo sportivo in generale – ha detto il sindaco Nanni Campus –. Abbiamo ereditato dalla precedente giunta la chiusura del Palazzetto, con un mutuo milionario. Ricordiamo ancora una volta che la palestre scolastiche non sono nella disponibilità del Comune. E abbiamo fatto tutto il possibile perché chi di competenza vi mettesse a disposizione gli spazi. Se la battaglia si fa insieme, si fa insieme. Tassello per tassello. Questa Amministrazione sta lavorando da mesi per voi, e lo sapete. Riteniamo da sempre che lo sport giovanile sia una risorsa sociale e Sassari ha nella sua storia una grande e gloriosa tradizione nella pallavolo e stiamo lavorando per recuperare strutture che da troppo tempo attendono di essere riutilizzate e restituite alla città».

«Aspettiamo il 7 gennaio – conclude Antonio Marras, dirigente che in questi mesi ha portato avanti le rivendicazioni delle società –. Ringrazio chi si è sobbarcato una trasferta per venire a sostenerci, ribadisco che il problema più grosso è quello delle partite di campionato perché in qualche modo gli allenamenti riusciamo a farli. In quest’ottica riavere a disposizione la palestra della numero 12 sarebbe un grosso passo avanti».

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