La Nuova Sardegna

Sassari

Puc, è guerra con la Regione

di Giovanni Bua
Puc, è guerra con la Regione

Il Comune modifica le norme contestate ma non riadotta il piano. Le opposizioni: un pasticcio 

28 dicembre 2021
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SASSARI. L’amministrazione comunale va alla guerra con la Regione sulle norme tecniche attuative del Puc. L’apertura ufficiale delle ostilità sarà l’approvazione, questo pomeriggio in consiglio, della “revisione e modifica” delle norme, adottate in maniera definitiva dal consiglio lo scorso 2 febbraio e rimandate al mittente dagli uffici della Pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia della Regione. Quelli che spulciano gli strumenti urbanistici per dare la decisiva verifica di coerenza, ultimo passo prima della pubblicazione nel Buras e l’entrata effettiva in vigore.

Il Comune infatti ha deciso di «accogliere le istanze della Ras per le norme la cui modifica non comporterebbe uno stravolgimento del piano», ma di non accogliere quelle che riguardano norme del Puc: «non intaccate dalla variante, per le quali era già intervenuta la verifica di coerenza regionale, la cui modifica comporterebbe uno stravolgimento dell’assetto del piano tale da porre a carico del Comune l’obbligo di riadozione e ripubblicazione dell’intera variante».

Una linea dura emersa dopo una serie di incontri di natura sia tecnica che politica tra Regione e Comune con i quali non si è arrivati: «a una soluzione condivisa».

Accordo mancato anche sul piano del commercio, con l’amministrazione comunale che in questo caso ha però deciso di fare un passo indietro: «a seguito della complessa situazione giuridica venutasi a creare per il mancato recepimento delle normative europee e nazionali da parte della Ras». In questo caso insomma il Comune accetterà le prescrizioni della Regione, ma darà tuttavia mandato al dirigente del settore Pianificazione Territoriale di predisporre un’apposita variante sullo stralcio del piano del commercio dalle norme del Puc e l’approvazione di un piano di settore apposito.

I “cedimenti” alle prescrizioni cagliaritane, che occupavano una ventina di pagine fitte, con 24 articoli contestati e un centinaio di punti “rimandati al mittente”, non sono insomma mancati, ma sul punto più caldo, quello in cui la Regione chiedeva di fatto la riadozione del piano, Palazzo Ducale ha deciso per la linea dura, con il voto di oggi che di fatto rimanderà le Nta approvare in Regione chiedendo la pubblicazione del Buras, pronti a un ricorso alla giustizia amministrativa, dall’esito e soprattutto dei tempi assai incerti, in caso di rifiuto.

Una linea contenuta in una deliberazione approvata ieri mattina in commissione, con un duro scontro tra l’assessore all’Urbanistica fresco di nomina, Nicola Lucchi, e le opposizioni, che non hanno partecipato al voto finale e si preparano a dare battaglia oggi nell’aula del consiglio comunale.

«La schizofrenia urbanistica continua – attaccano i consiglieri del partito democratico Fabio Pinna e Giuseppe Mascia, tra i più duri ieri mattina in commissione –. La mirabolante revisione delle norme tecniche attuative è ancora un pia illusione, peraltro ridimensionata pesantemente dalle prescrizioni della Ras. Come da noi pronosticato in sede di adozione. Due anni e mezzo che imprenditori e professionisti attendono regole certe e siamo ancora imbrigliati dalle norme di salvaguardia. E ora si apre un altro scontro con la Regione. Un fallimento annunciato che purtroppo la città pagherà a caro prezzo».

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