La Nuova Sardegna

Sassari

Puc, il Comune va avanti Lucchi: è la nostra visione

di Giovanni Bua
Puc, il Comune va avanti Lucchi: è la nostra visione

Approvate le norme tecniche senza tenere contro delle prescrizioni della Ras «Convinti di ciò che facciamo, difendiamo il diritto all’autonomia politica»

29 dicembre 2021
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SASSARI. Con il sindaco Nanni Campus assente per “autoisolamento preventivo”, e la conseguente cancellazione dell’atteso punto sulla verifica di attuazione del programma, a dominare l’ultima seduta dell’anno del consiglio comunale sono le norme tecniche attuative del Puc. Con la decisione, già presa in commissione e confermata in aula, di «andare alla guerra» con la Regione. Ieri pomeriggio il consiglio ha infatti approvato a maggioranza la nuova veste delle Nta, accogliendo in parte le prescrizioni e raccomandazioni della Regione, chiedendo agli uffici cagliaritani di prendere atto della conclusione dell’iter e di procedere alla pubblicazione nel Buras. Uno strappo importante, che l’assessore Nicola Lucchi ha motivato in aula: «Le prescrizioni e le raccomandazioni della Regione – ha detto – sono intervenute non soltanto in merito alle modifiche apportate dalla variante, ma anche su diverse disposizioni acquisite nel vigente Puc (e peraltro già esaminate e autorizzate in sede di verifica di coerenza dalla stessa Ras). La verifica è intervenuta anche in merito alle disposizioni in materia di commercio, facendo riferimento alla sola normativa regionale e non a quella nazionale e comunitaria. Rilevate queste anomalie il Comune ha chiesto incontri chiarificatori, sia tecnici che politici, volti ad evitare un contenzioso e portare a compimento l’iter dell’approvazione, ma nonostante i numerosi confronti non si è arrivati a un accordo su tutte le criticità emerse».

Da qui la decisione di forzare la mano, almeno nella parte relativa agli “aggiustamenti” che avrebbero richiesto: «uno stravolgimento tale da richiedere la riadozione e ripubblicazione dell’intera variante. Non rispettoso dell’autonomia amministrativa e politica del nostro Ente». Con Palazzo Ducale che ha però accantonato l’altro punto caldo, il piano del commercio, per il quale le indicazioni della Regione vengono accettate, con lo stralcio del “commercio di vicinato”, con il Comune che abbandona l’idea di ampliare la superficie di vendita concessa in zona A1 (il centro storico) da 100 a 500 metri quadri, «con l’impegno però – sottolinea Lucchi – di stralciarlo dalle norme del Puc e approvare un piano di settore complessivo distinto».

Le norme tecniche attuative insomma tornano in Regione, con la convinzione che la Ras non potrà fare altro che pubblicarle, ma il concreto rischio che invece reiteri le stesse osservazioni rimandandole al mittente. Ipotesi che l’assessore Lucchi non vuole nemmeno prendere in considerazione, con i dirigenti apicali che fanno intendere che in quel caso lo scontro di sposterà nelle aule della giustizia amministrativa.

Profondi comunque gli “aggiustamenti” fatti da Palazzo Ducale, con l’amministrazione che tira un sospiro di sollievo per aver salvato il restyling delle zone a Predda Niedda ma ha dovuto mettere mani a tutto il sistema della riclassificazione di 272 sottozone (di cui 128 G1 prevalentemente lungo viale Porto Torres e nell’area periurbana) che è stato messo in discussione, soprattutto nel passaggio giudicato troppo fluido da una funzione all’altra. Cambiata anche la riclassificazione di Chiesa e Villa Sant’Orsola, che l’amministrazione voleva trasformare in zona agricola e la Regione pretende rimanga storica. Risolti poi una serie di problemi cartografici, tavole e file mancanti, refusi. Resta il casus belli, con la Regione che vede le norme non come un adeguamento tecnico e pretende che sia il Puc a dover essere rivisto. E il Comune che risponde picche e si prepara a un’incerta guerra, durante la quale continuerà la infinita storia di un piano che mai ha avuto attuazione né pace.



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