Rosa Biancu, una donna forte ed esemplare
A un anno dalla scomparsa Ozieri ricorda la consigliera comunale del Pci e sindacalista della Cgil
04 gennaio 2022
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OZIERI. A un anno dalla scomparsa, avvenuta il 4 gennaio 2021, Ozieri ricorda ancora la figura di Rosa Biancu, mamma, moglie e lavoratrice ma anche attivista in politica, consigliera comunale e dirigente del Pci e tra i soci fondatori della sede locale del sindacato pensionati Cgil.
Un impegno che nel 2007 era stato riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che l’aveva ricevuta in Quirinale insieme a tante autorità in occasione della festa della donna l’8 marzo. Eppure quella data non era mai stata una festa per lei, perché proprio l’8 marzo nel 1965 aveva perso il suo amato marito Giovanni Polo, anch’egli dirigente Pci, che l’aveva lasciata con sette figli e tanti ideali da portare avanti e cercare di realizzare. L’impegno politico si era quindi sempre affiancato a quello personale, prima nel lavoro come bidella nella scuola media Grazia Deledda e poi nel sociale e nella politica. Una donna d’altri tempi ma di una modernità straordinaria, con saldi valori e ferventi passioni - come la poesia e la musica - e una vitalità che non la aveva abbandonata nemmeno alla bella età di 97 anni (era infatti nata nel 1923). È stato il Covid a portarla via dai suoi affetti, un nemico inedito sino a quel momento ma subdolo e senza scampo, e proprio perché è stato il virus la causa della sua morte, la città; e nemmeno i suoi familiari, hanno potuto darle il saluto che avrebbe meritato. Solo il consiglio comunale di Ozieri, presieduto da suo nipote Gian Luigi Sotgia, nella prima seduta dell’anno l’aveva ricordata con affetto esprimendo unanime cordoglio.
E così, a un anno di distanza da quel 4 gennaio, è doveroso un ricordo per una donna che ha dato tanto alla sua città, oltre che ai suoi figli e ai nipoti. (b.m.)
Un impegno che nel 2007 era stato riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che l’aveva ricevuta in Quirinale insieme a tante autorità in occasione della festa della donna l’8 marzo. Eppure quella data non era mai stata una festa per lei, perché proprio l’8 marzo nel 1965 aveva perso il suo amato marito Giovanni Polo, anch’egli dirigente Pci, che l’aveva lasciata con sette figli e tanti ideali da portare avanti e cercare di realizzare. L’impegno politico si era quindi sempre affiancato a quello personale, prima nel lavoro come bidella nella scuola media Grazia Deledda e poi nel sociale e nella politica. Una donna d’altri tempi ma di una modernità straordinaria, con saldi valori e ferventi passioni - come la poesia e la musica - e una vitalità che non la aveva abbandonata nemmeno alla bella età di 97 anni (era infatti nata nel 1923). È stato il Covid a portarla via dai suoi affetti, un nemico inedito sino a quel momento ma subdolo e senza scampo, e proprio perché è stato il virus la causa della sua morte, la città; e nemmeno i suoi familiari, hanno potuto darle il saluto che avrebbe meritato. Solo il consiglio comunale di Ozieri, presieduto da suo nipote Gian Luigi Sotgia, nella prima seduta dell’anno l’aveva ricordata con affetto esprimendo unanime cordoglio.
E così, a un anno di distanza da quel 4 gennaio, è doveroso un ricordo per una donna che ha dato tanto alla sua città, oltre che ai suoi figli e ai nipoti. (b.m.)