La Nuova Sardegna

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Sassari, a teatro fra le correnti d’aria

Paoletta Farina
Sassari, a teatro fra le correnti d’aria

Disagi per gli spettatori all’Auditorium di Cappuccini. E sul parcheggio è calato il silenzio totale

09 gennaio 2022
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SASSARI. A teatro fra le correnti d’aria. Non è una novità la situazione climatica all’interno del Comunale di Cappuccini, ma non è piacevole trascorrere una serata di spettacolo tra fastidiosi spifferi o vampate di calore a seconda della fila in cui è situata la propria poltroncina. Un problema che a dieci anni di distanza dall’apertura trionfale del teatro – era il 21 febbraio del 2012 e si erano tenuti i festeggiamenti per i 450 anni dell'Università di Sassari con ospite di eccezione il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – sembra destinato a rimanere tale. E invece, se fosse risolto, consentirebbe al pubblico di potersi godere le rappresentazioni senza dover avvolgersi stretto in cappotti e piumini per evitare mal di gola e mal di testa, oppure spogliarsi quando il caldo è tale da togliere il respiro.

Oramai la parola d’ordine tra gli spettatori è diventata quella di azzeccare l’abbigliamento perché l’appuntamento all’Auditorium non diventi un tormento. Sciarpe e cappelli sono consigliati, ma anche vestirsi a cipolla è una prudenza da osservare. Non è una esagerazione e chi frequenta il teatro comunale sa bene a cosa va incontro. Però ormai ha quasi vinto la rassegnazione. Quasi, perché comunque indispettisce che, pagando un biglietto, non sempre economico, si debba essere costretti a subire un disagio che per fortuna è stato ed è temperato, è il caso di dirlo, dall’ottima qualità dell’offerta, con big del teatro, della danza, della lirica e della musica di tutti i generi.

Che però devono fare anche loro i conti con i vortici d’aria che si creano sul palcoscenico. A testimoniarlo è l’ondeggiamento delle nere tende ai lati che si gonfiano e sgonfiano, aggiungendo un indesiderato effetto alla scenografia. Costringendo addirittura gli artisti a cambi di vestiario con capi più pesanti.

Il teatro comunale ha avuto una costruzione travagliata e la sua inaugurazione è avvenuta a vent’anni dalla posa della prima pietra. Quando è stato aperto, ha subito mostrato diverse pecche. L’acustica impastata, la pericolosità di scale e gradini, l’ascolto disturbato, in caso di pioggia, dai rumori provenienti dalla copertura e un impianto di condizionamento che non è mai stato soddisfacente per colpa delle caratteristiche della costruzione. Ad alcuni problemi, negli anni, si è posto parzialmente rimedio, mentre altri non si capisce se potranno mai essere eliminati.

C’è poi il capitolo del parcheggio a servizio del teatro, mai aperto. La classica chimera, e su cui è calato il silenzio totale da tempo. Intanto, le strade del quartiere, in occasione di tutti gli eventi, diventano un circuito infernale di auto alla ricerca di un posteggi. Che, dopo una serie di giri dell’oca attorno al teatro, assaltano anche i marciapiedi. Un comportamento disdicevole, e più volte sanzionato dai vigili urbani, ma che continua.

La domanda, a questo punto, è se si possa nutrire ancora la speranza che il teatro di piazzale Cappuccini, che ha avuto una così lunga gestazione costando fior di milioni alla collettività, possa essere in futuro più accogliente.

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