La Nuova Sardegna

Sassari

Incompiute, Ozieri ora ci spera

di Barbara Mastino
Incompiute, Ozieri ora ci spera

Lo sblocco da parte della Regione dei fondi per le opere ferme da anni apre alla ripresa dei lavori

17 gennaio 2022
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OZIERI. Potrebbe essere una buona notizia anche per Ozieri lo sblocco da parte della Regione, annunciato dall’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Salaris, di ulteriori fondi per le opere incompiute. In città ci sono almeno quattro opere che necessitano di interventi di completamento, a cominciare da quella che sarebbe immediatamente cantierabile dato che il progetto esecutivo è già da anni depositato in Regione: è l’anfiteatro di Ippichiu, realizzato negli anni ‘90 ma mai collaudato per l’assenza delle ultime opere di messa in sicurezza. Su questa incompiuta negli anni sono state fatte battaglie ma mai si è riusciti a trovare una soluzione. L’anfiteatro è da tempo sotto la lente di ingrandimento della Regione, e l’auspicio è che a breve si possa trovare una soluzione per recuperare un bene che non solo ha comportato una grande spesa per la sua realizzazione ma che soprattutto sarebbe utilissimo per ospitare grandi eventi all’aperto.

Altri due progetti già pronti, ma che dovranno essere aggiornati, sono quelli del palazzetto dello sport di San Nicola e del canile consortile. Sul primo anche di recente si erano apparentemente aperti degli spiragli, in vista di possibili stanziamenti per le strutture sportive, ma alla fine negli ultimi anni a Ozieri si è optato - decisione da più parti condivisa - per altre opere, che prima di tutto erano meno onerose ed erano e sono volte al restyling di impianti già pienamente operativi (cittadella sportiva Punta Idda, maneggio e e ippodromo, tutti da ristrutturare con fondi Psl già finanziati). Servirebbe oltre un milione di euro per dare finalmente vita al palasport di San Nicola: una cifra proibitiva, certo, che però non solo completerebbe l’opera ma che in primo luogo servirebbe per sanare i danni che nel frattempo sono stati causati dall’abbandono. Il canile è ugualmente opera urgente, soprattutto per far risparmiare al Comune di Ozieri e agli altri limitrofi le ingenti somme che ogni anno vengono spese per il ricovero dei randagi in strutture lontane dal territorio, e che calmiererebbe i costi e procurerebbe introiti. La struttura, situata in località a Chilivani, è pronta di base, ma non è in assetto per essere avviata al collaudo necessario per entrare in attività. La spesa non sarebbe tanta - e da anni l’amministrazione di Ozieri tenta di reperire fondi per completarla.

Un discorso a parte merita il Centro Intermodale, spina nel fianco non solo a Ozieri. Una struttura costosissima - sita a pochi passi dal canile - ma mai diventata operativa, costruita, come altre, in anni nei quali Ferrovie e Stato spendevano denari per realizzare opere poi rivelatesi inutili. Soprattutto a Chilivani, stazione ferroviaria che già si era deciso di declassare anche al di sotto del concetto di “snodo” ma che invece improvvisamente sembrava essere diventata sede di un punto di scambio ferrovia/strada al quale qualcuno sembrava credere. Il centro intermodale alcuni anni fa venne indicato come sede per ospitare profughi e richiedenti asilo - ipotesi presto sfumata perché irrealizzabile e che comunque sarebbe stata praticamente inumana viste le condizioni dei locali - mentre è ancora in ballo un suo utilizzo come sede della Protezione civile territoriale, come parco mezzi e sede di uffici. Qualunque sarà la sua destinazione, anche l’intermodale ha necessità di un intervento come minimo di pulizia e completamento. Si tratta comunque di questioni sulle quali, come dichiara il sindaco Marco Murgia, il Comune tiene sempre la massima attenzione.

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